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Attualità e Politica

29/12/2016 | 14:28

Giochi 2016: dalle istituzioni doppia stretta sulle slot. Effetti possibili nel 2017

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ROMA - Oltre a far segnare numeri da record, il 2016 è stato per il settore un anno importante sul piano istituzionale. Al centro dell'attenzione politica e mediatica sono finiti soprattutto gli apparecchi da intrattenimento, vale a dire le slot e le Videolottery, che rappresentano circa la metà del mercato totale dei giochi. Due i fronti “caldi”: il primo fa capo al piano di riordino del settore portato avanti dal Governo Renzi e messo a punto, dopo mesi di confronto con gli enti locali, dal sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta a metà novembre: secondo il progetto, entro il 31 dicembre del 2017 le slot in esercizio dovranno essere ridotte del 33% (dalle attuali 397 mila a 264 mila). A partire dal 1° gennaio 2018 caleranno drasticamente anche i punti vendita in cui potranno essere presenti le slot, con una corposa eliminazione degli apparecchi da bar e tabacchi. Queste misure, accantonate momentaneamente con la caduta del Governo Renzi, dovrebbero essere presto riprese dal nuovo esecutivo. Secondo fronte, quello dei regolamenti regionali e comunali, che tendono a limitare l'esercizio del gioco con due tipi di provvedimenti: riduzione degli orari di esercizio di apparecchi e sale giochi; definizione di distanze minime da “punti sensibili” (scuole, ospedali, parchi pubblici, ecc.) entro le quali è proibita l'apertura di nuove sale. La doppia stretta non ha per ora avuto effetti sensibili sugli incassi degli apparecchi: per il 2016 non si registrano flessioni, semmai un piccolo incremento rispetto all'anno precedente. Le slot, secondo i dati elaborati da Agipronews, hanno raccolto 26,3 miliardi (+1,3%), le Vlt si assestano a 22,8 (+2,7%). Complessivamente, le due voci raggiungono i 49,1 miliardi, che rappresentano il 51,6% dell'intero mercato dei giochi. Tolte le vincite, rimangono agli operatori 10,2 miliardi, dei quali 5,8 finiscono all'erario. Il 2017 sarà verosimilmente l'anno in cui si potranno valutare le conseguenze delle decisioni politiche relative alle macchinette, anche perché in alcune regioni (in primo piano la Liguria), con l'applicazione dei “distanziometri” previsti nei regolamenti, molte delle autorizzazioni in scadenza potrebbero non essere rinnovate.

MF/Agipro

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