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Ultimo aggiornamento il 19/05/2024 alle ore 13:02

Attualità e Politica

08/05/2024 | 11:41

Riordino giochi, Lollobrigida (Dir. Giochi Adm): “Tavolo tecnico Mef-Regioni fermo in attesa del documento degli Enti Locali”

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Riordino giochi Lollobrigida (Dir. Giochi Adm): “Tavolo tecnico Mef Regioni fermo in attesa del documento degli Enti Locali”

ROMA – Al momento il tavolo tecnico che vede coinvolto il Mef e le Regioni “si è fermato”, in attesa “di un documento unitario – che comprenda anche il parere di chi si occupa di bilancio e attività produttive e non solo di sanità - da parte delle Regioni”. Lo ha dichiarato Mario Lollobrigida, direttore centrale Giochi dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli, nel corso dell'incontro “Il settore dei giochi e i nodi regolatori. Il riordino del territorio” organizzato da I-Com e sostenuto da IGT. “È importante che le Regioni partecipino al dibattito nel suo complesso, senza limitarsi alle questioni sanitarie, come è accaduto fino ad oggi - le sue parole -. Il discorso va fatto a 360 gradi, comprendendo anche le attività produttive e gli aspetti legati agli introiti. Del resto, se si chiudono le attività di gioco questo produce effetti anche sulla economia dei territori. Il gioco garantisce posti di lavoro e spesso contribuisce alla sostenibilità di piccole attività commerciali di tipo generalista”.

“Siamo poi contrari al distanziometro – ha aggiunto Lollobrigida -, anche in considerazione delle valutazioni per individuare le tipologie di luoghi sensibili. Non crediamo – ad esempio - abbia molto senso considerare una caserma un luogo sensibile, sarebbe come pensare che un militare sia in qualche modo più vulnerabile di altri soggetti e incapace di decidere autonomamente quando si tratta di giocare. Siamo stati consultati affinché fornissimo una stima dell’effetto espulsivo delle norme in materia di restrizione dell’offerta e a questa richiesta abbiamo fornito dati, i quali dimostrano che almeno il 95% del territorio sarebbe precluso alle attività di gioco”. 

Sul tavolo tecnico ha aggiunto che Adm è stata invitata a partecipare “allo scopo di confrontarsi sui temi del riordino del gioco. In questo contesto abbiamo avuto modo di esprimere il nostro punto di vista nel merito del distanziometro adottato da alcuni enti locali che, ricordiamo, impone il rispetto di distanze minime dei punti di gioco da luoghi ritenuti sensibili. Le nostre osservazioni hanno riguardato più questioni: la prima di queste attiene alla possibilità di accedere a forme di gioco alternative a quelle dei punti fisici. Penso ad un giovane che prende il suo telefono e che può giocare addirittura all’interno di un luogo sensibile, non “vicino” ad esso. La scelta di adottare questi strumenti ha fatto sì che nei territori si registri una recrudescenza dei fenomeni di illegalità dell’offerta. Qui si registra una massiccia presenza di situazioni di illegalità dell’offerta, all’interno di luoghi come circoli privati ad accesso ristretto”.

“Siamo favorevoli alla compartecipazione delle Regioni al preu così come al gettito derivante dalle sanzioni – ha poi ribadito Lollobrigida -. In questo modo anche il controllo del territorio sarebbe più incisivo. A oggi confidiamo nel fatto di poter rimediare a qualcosa che il legislatore non ha fatto in passato”.

Quanto alla formazione degli operatori: “Riteniamo che un esercente che abbia la licenza per distribuire su concessione alcune tipologie di prodotto sia anche sufficientemente formato per informare sui rischi e le criticità. Crediamo che il rivenditore formato sia in grado di tutelare il giocatore oltre che baluardo a difesa della regolarità e legalità dell’offerta”.

GM/Agipro

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