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30/01/2014 | 18:35

Gioco online, Casella (Ad Microgame): "Chiusa fase di ristrutturazione, crescono clienti e business"

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gioco online casella ad microgame chiusa fase di ristrutturazione crescono clienti e business

ROMA - Almeno 100 siti gestiti e 25 concessionari collegati al network, 160 giochi disponibili e un know-how costruito in oltre dieci anni di esperienza sul mercato dell’azienda e mia personale che a giugno compie trent’anni di permanenza nel settore. E’ il profilo di Microgame, uno dei provider italiani “storici”, che scommette sul 2014 per completare una fase di ristrutturazione certamente dura ma che ha già portato importanti risultati in termini di recupero di quote di business. Al termine di un percorso durato un anno e mezzo e avviato nell’estate 2012, i risultati ottenuti sono in linea con le attese, dichiara a Agipronews l’Amministratore delegato Massimiliano Casella: “C’è rinnovata fiducia nei confronti del gruppo, lo dimostra il fatto che nell’ultimo semestre 2013 sono stati sottoscritti accordi con nuovi clienti, storicamente nostri concorrenti, e che sono rientrati nel circuito operatori che avevano deciso di lasciarci. E’ un fenomeno che, crediamo, potrà durare anche nell’anno in corso perché siamo in grado di offrire un portafoglio prodotti molto ampio: ne abbiamo 160 disponibili, un numero difficilmente raggiungibile dai competitor, con un forte turn over che, anche se costoso in termini di integrazioni nella nostra piattaforma e di certificazione, ci differenzia dai competitor. Microgame, anche se prima di tutto è un fornitore di connettività con il Sistema Centrale, offre  ai  propri clienti “Un servizio completo 'chiavi in mano', fornendo assistenza normativa, tecnica e burocratica per la gestione del rapporto concessorio che difficilmente può essere eguagliata”, sottolinea Casella, che aggiunge come il 2014 sarà l’anno delle scommesse sportive, con il restyling grafico del portale e un sostanzioso ampliamento dell’offerta. (SEGUE)

 

Gioco online, Casella (Ad Microgame): "Chiusa fase di ristrutturazione, crescono clienti e business" (2)

ROMA - Tempi duri per il poker telematico, invece, almeno a leggere i dati di mercato: “Ma cercheremo di invertire la rotta – afferma il numero uno di Microgame – soprattutto del torneo che registra grandi difficoltà, con nuove strategie di rilancio, anche approfittando del  grande successo dei tornei “live” organizzati nei casinò. Investiamo nel made in Italy e quindi vogliamo anche creare le condizioni per portare i più grandi player italiani nella nostra poker room, anche con l’aiuto di siti web personalizzati daremo loro la possibilità di curare ed esportare all’estero, sui tavoli internazionali di poker, la propria immagine e quindi quella del nostro Paese. Certamente il poker vivrà un ridimensionamento rispetto al 'boom' degli scorsi anni  perché, in generale, i clienti si sono spostati sui casinò, che insieme alle scommesse sportive rappresenta il futuro degli operatori online. Forse la disaffezione è anche dovuta a qualche problema di correttezza delle partite e noi non abbiamo esitato, anche a discapito dei volumi di gioco, ad adottare tutti gli strumenti per allontanare dalla poker room  ogni tentativo di 'collusion'. Oggi posso affermare che la nostra azione è stata talmente apprezzata dai giocatori che i volumi cominciano a risalire. Vogliamo giocatori sani e ci piacerebbe un aiuto da parte dell’Ente regolatore anche con l’introduzione di strumenti che ci consentano la possibilità di non pagare le vincite a chi si macchia di azioni fraudolente, come invece accade per i siti esteri. Possiamo solo sospendere i conti di gioco fino a sei mesi, poi siamo comunque obbligati a riattivare e pagare”. La concorrenza sul web resta spietata, in particolare da parte degli operatori non autorizzati: “Per i concessionari è fondamentale poter promuovere il prodotto ma ciò è praticamente impossibile, con tutti i limiti che impediscono la presenza di computer nei locali e hanno ridotto moltissimo la promozione di scommesse e giochi online. Se non c’è un intervento deciso sui “.com”, il mercato rimarrà in sofferenza: occorre rosicchiare quote agli operatori non autorizzati e magari aumentare un po’ la flessibilità nell’attività dei punti di promozione. Comunque, viva l’Italia”, conclude ottimista Casella. NT/Agipro

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