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SuperEnalotto

11/05/2016 | 11:39

SuperEnalotto, fortuna e solidarietà: a Palazzolo dello Stella un nuovo asilo grazie ai vincitori del "6"

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ROMA - Un "6" da 53,2 milioni di euro e una Casa del Fanciullo da ristrutturare. Fortuna e solidarietà si incrociano a Palazzolo dello Stella, paesino da tremila abitanti o poco più in provincia di Udine. La storia da raccontare comincia tre anni fa, precisamente il 16 marzo del 2013, quando nel piccolo centro friulano viene centrata la super vincita. Passano poche ore e si scopre che la fortuna ha baciato non un solo giocatore, ma una comitiva da 40 persone che da dieci anni giocava sempre lo stesso sistema nella stessa ricevitoria, l'edicola del signor Rocco Cogoi. Il quale, dopo i festeggiamenti di rito, ascolta la richiesta del parroco, don Samuele Zentilin. La Casa del Fanciullo, che ospita l'unico asilo del territorio, va avanti tra mille difficoltà, e avrebbe proprio bisogno di una ristrutturazione (è stata costruita a fin anni '50) e di un ampliamento per riuscire ad accogliere ancora più bambini. Oggi, dopo tre anni di attesa è finalmente arrivata la donazione da 150mila euro, fatta dai milionari del SuperEnalotto, che permetterà di far partire i lavori: «Grazie a questo gesto riusciremo a ospitare altri bambini nell'asilo - spiega don Samuele Zentilin ad Agipronews - fino a oggi, con molta fatica, siamo riusciti ad accoglierne una cinquantina. A fine lavori arriveremo almeno a 60. Adegueremo il refettorio, la cucina, i servizi igienici alle nuove esigenze per l'apertura del servizio "primavera", per bambini da 24 a 36 mesi di età». Tutti bimbi della comunità, figli di gente del posto ma anche di immigrati arrivati in Friuli per cercare fortuna. «Anche io ho giocato qualche volta una schedina del SuperEnalotto» "confessa" ancora don Samuele, «ma sinceramente preferisco che abbiano vinto così tante persone e deciso di aiutarci, io non avrei saputo cosa fare con tutti quei soldi». A spiegare perché tra la grande vincita e l'accordo per la donazione sia passato così tanto tempo, è invece Rocco Cogoi, che dopo la richiesta del parroco è diventato il "portavoce"  dei vincitori: «Abbiamo costituito un'associazione, ma tutti i donatori - nonostante si trattasse di un gesto di beneficenza - hanno voluto rimanere anonimi. Tra notai e altri procedimenti burocratici purtroppo è passato un bel po' di tempo, ma finalmente ora ce l'abbiamo fatta». Ci riproveranno ancora a Palazzolo a sfidare la sorte per raccontare un' altra storia di solidarietà? «Non so, per il momento pensiamo a portare avanti i lavori per la Casa del Fanciullo, ma se capita un altro colpo di fortuna, perché no, ci sono tante cose che si possono fare per la comunità». AG/Agipro

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