Attualità e Politica
29/12/2016 | 14:05
29/12/2016 | 14:05
ROMA - Diciotto miliardi e mezzo: è quanto hanno speso gli italiani nei giochi pubblici durante il 2016 - secondo i dati Mag elaborati da Agipronews – a fronte di una raccolta complessiva dell'industria del gioco pari a 95 miliardi di euro. Nel 2015 la spesa netta dei giocatori italiani aveva raggiunto quota 17,1 miliardi (la raccolta lorda era stata pari a 88 mld) e dunque l'incremento di spesa è stato dell'8,3%. Considerando la popolazione residente (50,6 milioni), in media ogni italiano maggiorenne nel 2016 ha speso 365 euro in giochi, un euro al giorno. I 18 miliardi e mezzo, in sostanza, rappresentano la cifra realmente incassata da Stato (10 mld) e operatori (8,5 mld). Il totale delle giocate – la raccolta lorda che comprende anche le vincite - è di molto superiore e quest'anno tocca i 95 miliardi, ma si tratta di un dato che in gran parte risente del meccanismo del rigioco, in particolare nel settore online: il giocatore, cioè, reimpiegando le proprie vincite, finisce per movimentare cifre molto alte facendo impennare la raccolta lorda, senza incidere sulla spesa reale.
Giochi 2016, prelievo record: allo Stato 10 miliardi (+24%) per effetto del Governo Renzi
Dieci miliardi allo Stato su 18,5 miliardi di incasso netto. Un primato assoluto che fa segnare una crescita - secondo l’elaborazione Agipronews - del 24% rispetto agli 8 miliardi incassati dall’erario nel 2015. Conti alla mano, ci troviamo di fronte a un incremento di due miliardi ’secchi’. Il prelievo di 10 miliardi destinati all’erario, rispetto agli 8,5 incassati dagli operatori, porta ad una aliquota reale del 54,5%. In sostanza, ogni 10 euro, 5,5 finiscono nella cassaforte statale. La voce che più contribuisce al gettito, pari al 58%, è quella degli apparecchi da intrattenimento (Slot e Videolottery), che versano complessivamente allo Stato 5 miliardi e 850 milioni di euro, dei quali, 4,6 provenienti dalle sole slot machine (+36% rispetto al 2015). Tale incremento è dovuto soprattutto ai provvedimenti del governo Renzi, in particolare al sensibile aumento della tassazione previsto dalla Legge di Stabilità del 2016 e in vigore dal 1° gennaio scorso: dal 13%, il prelievo erariale è passato al 17,5% degli incassi. Discorso analogo, ma in forma più attenuata, per le Videolottery, che versano allo Stato 1250 milioni (+13%) in virtù di un prelievo passato dal 5% al 5,5%. Tra le voci cardine del prelievo statale, spiccano il Gioco del Lotto con 1760 milioni e il Gratta e Vinci (1375), mentre dal Superenalotto arriva quasi mezzo miliardo di euro: 477 milioni.
Giochi 2016: le performance migliori per Superenalotto, scommesse, Lotto e giochi da casinò
Considerando l’intero volume delle giocate, corrispondente a 95 miliardi per il 2016, circa la metà (per la precisione il 51,6%), viene garantito da Slot e Videolottery. In percentuale, però, la crescita maggiore è quella del Superenalotto, che raccoglie quest’anno 1 miliardo e 600 milioni, rispetto al miliardo abbondante del 2015 (+52%). Due fattori hanno contribuito a tenere alta la raccolta: la lunga caccia al “6”, conclusa il 27 ottobre scorso con la maxi vincita di Vibo Valentia (163 milioni), e l’azzeccato restyling dello scorso febbraio, che ha garantito un jackpot ancora più ricco e la possibilità di vincere anche con il “2”. Forte l’incremento delle scommesse sportive, che hanno incassato 7 miliardi e mezzo (+34%), in decisa crescita anche i giochi on line da casinò (compresi il poker cash e a torneo) saliti a 15 miliardi e 600 milioni (+19%). A due cifre (+11%) l’aumento della raccolta del Lotto, che sfiora gli otto miliardi.
Giochi 2016: dalle istituzioni doppia stretta sulle slot. Effetti possibili nel 2017
MF/Agipro
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