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13/02/2023 | 13:20
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ROMA - E’ sempre il colosso israeliano Playtech, quotato alla Borsa di Londra, il primo fornitore di giochi da slot al mercato online italiano: la quota di mercato a dicembre è però scesa di due punti, dal 16 al 14%. Si avvicinano dunque – a quota 12% - Pragmatic Play, produttore di titoli come “Sweet Bonanza” e “Gates of Olympus” – e l’altro marchio storico Evolution. La graduatoria, che potete leggere nella tabella qui sotto, è stata fornita ad Agipronews – in esclusiva - dal sito specializzato inglese igamingtracker.com, che analizza – grazie a un complesso sistema di monitoraggio della rete - l’andamento dei casinò online di tutta Europa. Ai piedi del podio, con una market share del 7%, mantiene la posizione Play’n GO, operatore internazionale con licenze anche in Regno Unito, a Malta e Gibilterra. Sale di una posizione Games Global (5%), marchio del gruppo Microgaming con licenza all’Isola di Man e a Malta, mentre scende il colosso austriaco – non solo online – Novomatic. Tra il settimo e il decimo posto, si trovano poi gli americani di Light&Wonder (4%), Skywind (4%) con base all’Isle of Man, la società maltese Playson (3%) che guadagna due posizioni e Blueprint (2%) del gruppo Gauselmann, scesa di un punto di market share e di una posizione. Dalle retrovie, avanza World Match, passato dalla casella 15 alla 12 della graduatoria e dall’1 al 2% di market share. Torna in classifica il provider Booming Games, produttore di titoli come “Miami nights” e “Cosmic fruit”. Per i fornitori di slot, il business italiano è tra i più ricchi del continente. A gennaio, il Ggr (Gross gaming revenue) dei casinò online è stato di circa 204 milioni, mentre la quota di mercato delle slot – spiegano gli addetti ai lavori ad Agipronews - è stata attorno ai 132,5 milioni di euro: togliendo tasse e bonus, il segmento slot ha prodotto circa 79,5 milioni di ricavi. Il 10% della cifra – facendo una media tra contratti diretti e aggregatori – finisce ai produttori di slot online, che a gennaio hanno dunque generato ricavi per circa 8 milioni di euro.
NT/Agipro
Foto Credits MaxPixel Creative Commons Zero - CC0
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