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Ultimo aggiornamento il 22/12/2025 alle ore 20:50

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22/12/2025 | 17:40

Albo Pvr, Avv. Dionisi: “Il limite dei 100 euro è irragionevole, possibile dimezzamento della rete”

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Albo Pvr Avv. Dionisi: “Il limite dei 100 euro è irragionevole possibile dimezzamento della rete”

ROMA - “Il limite dei 100 euro settimanali imposto ai Punti Vendita Ricariche è irragionevole e rischia di compromettere l’intero settore”. Così l’avvocato Francesca Dionisi ad Agipronews, commentando l’udienza dell’11 dicembre e la successiva ordinanza del 19 dicembre con cui il Consiglio di Stato ha chiesto chiarimenti preliminari nel contenzioso relativo all’Albo dei Punti Vendita Ricariche (Pvr), introdotto da una  Determinazione Direttoriale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm).
La vicenda vede contrapposti diversi operatori online - molti dei quali assistiti dalle avvocate Francesca Dionisi, Sabina Monaco e Giuseppina Leuzzi dello studio LeMoDi Legal - e Adm, che difende la legittimità delle nuove regole. Gli operatori contestano alcune limitazioni operative, tra cui il tetto massimo di utilizzo di 100 euro settimanali in contanti. L’Agenzia sostiene che tali misure siano necessarie a garantire ordine, trasparenza e tracciabilità dei flussi finanziari.

“Alla luce dell’ordinanza collegiale del 19 dicembre, con la quale il Consiglio di Stato ha ritenuto necessario acquisire chiarimenti preliminari in merito all'interesse ad agire anche dei Pvr, è ragionevole ipotizzare che, una volta completato il contraddittorio e depositata la documentazione, la nuova udienza possa essere fissata nell’arco di alcuni mesi, compatibilmente con i carichi del ruolo e le priorità del Collegio”, ha spiegato l’avvocato Dionisi: “Vista la pluralità di procedimenti di analogo contenuto, i relativi ricorsi dovranno essere trattati tutti nella medesima udienza pubblica”.

Sul tetto dei 100 euro settimanali, Dionisi evidenzia criticità rilevanti. “Si tratta di una scelta esclusiva del Legislatore e, a nostro avviso, rappresenta l'aspetto più critico dell'intera normativa, viziato da una manifesta irragionevolezza. Su tale limite esiste la copertura legislativa di cui al decreto legislativo n.41/24, tuttavia emerge una discrasia tra il settore del gioco online e del gioco terrestre. Ed inoltre è bene evidenziare che non c’è traccia di tale soglia né nella normativa antiriciclaggio italiana né nelle Direttive UE”. Secondo il legale, il problema emerge soprattutto sul piano pratico. “Sul piano operativo - prosegue - si chiede alla rete di vendita un controllo impossibile, una vera probatio diabolica. Questo crea una disparità con la rete fisica, dove il limite del contante è assai più elevato”. Le conseguenze, avverte Dionisi, potrebbero essere significative: “Le stime prevedono un dimezzamento della rete Pvr, con una riduzione del 50% degli operatori. Lungi dal contrastare l'illegalità, questo approccio rischia paradossalmente di favorirla”.

Altro nodo - emerso proprio durante l’udienza dell’11 dicembre e sottolineato nella conseguente ordinanza del 19 dicembre - riguarda il passaggio dal regime di proroga alla nuova aggiudicazione delle concessioni. “La partecipazione al bando e la successiva aggiudicazione della concessione non devono essere lette come un'acquiescenza o un'accettazione delle nuove regole, bensì come una scelta obbligata per garantire la continuità aziendale e la sopravvivenza dell’impresa”. Lo studio LeMoDi Legal precisa che le nuove convenzioni ripropongono le stesse prescrizioni tecniche contestate. “Sotto il profilo legale, l'interesse soggettivo alla decisione non viene meno, anzi si rafforza. Le nuove convenzioni recepiscono integralmente le stesse prescrizioni tecniche che abbiamo impugnato. Di conseguenza, la lesione dei diritti dei concessionari non è cessata, si è solo trasferita nel nuovo rapporto concessorio”.
“Se il Consiglio di Stato dichiarasse l'improcedibilità, lascerebbe i concessionari esposti alle medesime criticità – come il limite dei 100 euro o le nullità contrattuali automatiche – anche per il futuro. Per questo si auspica una pronuncia che entri nel merito e faccia chiarezza sulla legittimità di queste imposizioni a monte”, conclude l’avvocato Francesca Dionisi.

FRP/Agipro

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