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Ultimo aggiornamento il 27/11/2025 alle ore 12:45

Attualità e Politica

27/11/2025 | 11:30

Cassazione, Adm responsabile per i saldi non versati ai giocatori da un concessionario fallito: “Necessari controllo e vigilanza preliminari”

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Cassazione Adm responsabile per i saldi non versati ai giocatori da un concessionario fallito: “Necessari controllo e vigilanza preliminari”

ROMA – L’Agenzia delle Dogane e Monopoli deve garantire ai giocatori il pagamento delle scommesse vincenti e la disponibilità dei saldi sui conti gioco, in caso di fallimento del concessionario. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione, che ha confermato la responsabilità del regolatore in materia di controllo e vigilanza sugli operatori autorizzati. La decisione - che conferma una sentenza della Corte d’Appello di Bari del 2021 - arriva a conclusione di una causa che ha coinvolto quattro giocatori che, nel 2013, avevano richiesto l'accredito dei saldi (circa diecimila euro complessivi) sui propri conti di gioco presso un sito autorizzato in possesso di una concessione rilasciata da Adm. Nonostante numerosi solleciti, la concessionaria non ha adempiuto agli obblighi e, nel 2014, è fallita, lasciando i creditori senza possibilità di recuperare quanto loro spettante, poiché l'attivo della procedura fallimentare non era sufficiente a coprire i debiti.

Con la convinzione che Adm fosse responsabile dell'inadempimento della concessionaria, gli scommettitori (difesi dall'avvocato Francesco Mazzilli) hanno citato in giudizio l'amministrazione, chiedendo il risarcimento dei danni in base all'articolo 2049 del codice civile, che prevede la "responsabilità extracontrattuale della pubblica amministrazione per i danni causati da soggetti sotto il suo controllo". Secondo gli appellanti, Adm non aveva esercitato i dovuti poteri di vigilanza e controllo sulla concessionaria, che, come parte integrante del sistema di regolazione dei giochi online, avrebbe dovuto essere monitorata per evitare il mancato adempimento delle proprie obbligazioni verso i clienti.

La Corte d'Appello di Bari ha accolto le richieste degli scommettitori, riformando la sentenza di primo grado del Tribunale di Bari, che aveva respinto la domanda di risarcimento. La Corte ha stabilito che Adm avesse l'obbligo di vigilare sull'operato della concessionaria e ha fatto riferimento alla giurisprudenza della Cassazione, che in passato aveva ribadito che “l’amministrazione è responsabile per i danni causati dai concessionari", in quanto questi operano all’interno dell’apparato pubblico e la loro attività deve essere soggetta a un controllo adeguato. Secondo la Corte, l’inadempimento della concessionaria – che non ha restituito le somme dovute agli appellanti – è stato il risultato diretto della mancata vigilanza da parte di Adm.

La Corte d'Appello di Bari ha quindi condannato l’Agenzia a risarcire i danni agli appellanti. Adm ha presentato ricorso in Corte di Cassazione: la suprema corte, con un decreto che risale a marzo, ha dichiarato inammissibile l’appello, confermando l’orientamento giuridico dei giudici di Bari. Il 20 novembre, la Cassazione h dichiarato “estinto il ricorso”, considerato che è trascorso il termine di quaranta giorni nei quali Adm poteva richiedere “la decisione del ricorso di merito”.

FRP/Agipro

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