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Ultimo aggiornamento il 14/07/2025 alle ore 20:32

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14/07/2025 | 17:26

Corte Costituzionale su device per gioco online, Sts-Fit: “Esercenti potranno mettere a disposizione Pc per libera navigazione”

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Corte Costituzionale su device per gioco online Sts Fit: “Esercenti potranno mettere a disposizione Pc per libera navigazione”

ROMA - “La Corte Costituzionale ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della parte del decreto Balduzzi che vieta la messa a disposizione di apparecchiature che, attraverso la connessione telematica, consentano ai clienti di giocare sulle piattaforme di gioco on line. Fino a oggi, questa disposizione ha di fatto impedito ai titolari di esercizi pubblici, compresi i tabaccai, di collocare in negozio anche soltanto un semplice computer collegato a internet a uso dei clienti”. Così in una nota il Sindacato Totoricevitori Sportivi.
“L’idea del legislatore del 2012 era quella di impedire a tutti i costi la navigazione verso siti di gioco on line, a prescindere dal fatto che fossero autorizzati o meno. Chi lo ha fatto, nel corso degli anni, è stato pesantemente sanzionato (la sanzione, di carattere amministrativo anch’essa dichiarata incostituzionale, è di 20.000 euro) ma da oggi, con la sentenza della Consulta, questa condotta non è più illecita. In altre parole – prosegue STS -, gli esercenti potranno mettere a disposizione dei clienti computer collegati a internet e non dovranno preoccuparsi se quegli stessi clienti ne faranno uso al fine di connettersi con siti di gioco on line. Attenzione: resta fermo il divieto assoluto di installare totem e apparecchiature similari destinate in via esclusiva al gioco on line tramite sistemi di navigazione preimpostati o a circuito chiuso.
La decisione della Corte Costituzionale – sottolinea STS – sgombra il campo da un divieto che, per il suo carattere assoluto e indiscriminato, aveva suscitato perplessità e dissenso fin dalla sua entrata in vigore, tredici anni fa. I giudici costituzionali hanno peraltro evidenziato l’assoluta mancanza di bilanciamento tra il diritto alla salute (bene che il divieto mirava a tutelare) e la libertà di iniziativa privata, anch’essa garantita dalla Carta costituzionale.
La pronuncia della Consulta mette un po’ di ordine nella legislazione sui giochi pubblici affetta da sempre da contraddizioni e disparità che penalizzano gli operatori legali. Se ne dovrà tenere in debito conto nel decreto legislativo di riordino del gioco terrestre che il comparto attende ormai da due anni”, conclude STS.

NT/Agipro

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