Attualità e Politica
10/11/2023 | 13:10
10/11/2023 | 13:10
ROMA – Prima di imporre limiti orari è necessario operare un’istruttoria “specifica” e che risulti “essere stata effettuata in relazione al territorio di competenza”. È quanto stabilisce la quinta sezione del Consiglio di Stato, con una decisione inedita rispetto a quelle finora emesse delle sezioni giurisdizionali. Il Collegio ha respinto il ricorso del comune di Cavernago (BG) contro la sentenza con cui, nel 2020, il Tar Lombardia aveva accolto la richiesta di una sala giochi, rappresentata dall’avvocato Cino Benelli. Il Consiglio comunale, nel 2019, aveva imposto un limite orario aggiuntivo rispetto alle norme regionali, dalle ore 23.00 alle ore 9.00, ritenendolo necessario per “il contrasto al fenomeno della ludopatia derivante dalle forme di gioco lecito”, motivazione che il Tar aveva giudicato “un’impostazione rigida che priva la licenza rilasciata dalla Questura di una porzione significativa del suo contenuto economico senza incidere sul particolare fattore di rischio per i giocatori”. Palazzo Spada conferma questa visione, ritenendo i motivi dietro all’imposizione del limite “effettuati genericamente, senza fornire alcun elemento di dettaglio con riferimento alla specifica situazione sussistente nel territorio comunale”.
I giudici spiegano che deve essere “fornita la dimostrazione della necessità sullo specifico territorio di riferimento di una maggior tutela rispetto a quello nazionale che possa essere raggiunta con quella determinata limitazione oraria di accesso al gioco, e che, una volta attuata, questa misura non comporti effetti indiretti quale, ad esempio, lo spostamento della domanda verso forme di gioco illegale. E tale specifica istruttoria non risulta essere stata effettuata in relazione al territorio di competenza”.
Viene inoltre ribadita la correttezza della delibera del Tribunale Amministrativo, il quale riteneva che la “presenza di più pause che, in mancanza di limiti interni al sistema informatico, dovrebbe impedire sessioni di gioco troppo estese. Non è utile invece imporre una lunga pausa serale e notturna, se poi durante il giorno un soggetto a rischio può proseguire la propria sessione di gioco per molte ore.”
GF/Agipro
Foto credits wp paarz/Flickr CC BY-SA 2.0
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