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Attualità e Politica

13/03/2017 | 12:34

Giochi, Toti (pres. Liguria): «Il sindaco Doria vuole desertificare il centro di Genova, a rischio i piccoli esercizi»

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Giochi Toti Liguria

ROMA - “Mai avuto dubbi sulla volontà del sindaco Doria di desertificare il centro di Genova, volontà perseguita con grande determinazione. Forse l'unica cosa che gli è riuscita davvero bene: dalla legge anti movida con il coprifuoco nel centro storico, al mercatino di corso Quadrio, ai venditori e parcheggiatori abusivi che tengono in ostaggio le principali vie della città. La lotta alla ludopatia è una cosa seria, che Regione Liguria intende perseguire con determinazione e, proprio per questo, evitando atteggiamenti ideologici e massimalisti spesso portati avanti in questa regione”. Caustico il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti a proposito delle dichiarazioni rilasciate oggi dal sindaco di Genova, che si è espresso contro la proroga della legge regionale anti ludopatia. “La legge che entrerebbe in vigore il prossimo maggio – aggiunge il governatore - equipara ogni tipo di gioco: dalle slot machine ai più tradizionali concorsi della nostra storia. L'unico risultato sarebbe quello di far chiudere centinaia di piccoli esercizi e di aggiungere migliaia di nuovi disoccupati alla già drammatica situazione del lavoro che viviamo in Italia. Il tutto – prosegue - in assenza di un quadro normativo nazionale, visto che la Conferenza delle Regioni ha chiesto al Governo di rivedere il proprio provvedimento sulle ludopatie che non convinceva in modo bipartisan molte amministrazioni regionali”. “La Regione Liguria – afferma il presidente Toti - è pronta a sedersi al tavolo nel più breve tempo possibile per concordare con associazioni di categoria, esperti del settore e amministrazioni comunali una legge efficace e non persecutoria. Quello che non possiamo consentire né a livello locale né nazionale è che si applichino solo norme che penalizzano i piccoli e agevolano i grandi, senza risolvere il problema ma, anzi, aggravando povertà e disagio sociale. Mettiamoci subito a lavorare – conclude - ed evitiamo inutili polemiche”. RED/Agipro

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