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Attualità e Politica

26/02/2020 | 10:54

Imposta per le agenzie estere in Corte Ue: la causa torna ora nei Tribunali italiani, migliaia di accertamenti ancora aperti

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Imposta per le agenzie estere in Corte Ue: la causa torna ora nei Tribunali italiani migliaia di accertamenti ancora aperti

ROMA - La battaglia sull’imposta unica è dunque giunta alla sentenza della Corte di Giustizia Europea. La vicenda prende spunto dal rinvio degli atti alla Corte comunitaria da parte della Commissione Tributaria di Parma in merito ad un accertamento a carico di un centro collegato a Stanleybet, operatore che lamenta di aver subito nel corso degli anni una lunga discriminazione (riconosciuta da diverse sentenze della stessa Corte UE) da parte delle autorità italiane. Il contenzioso sull’imposta, nel corso degli anni, si è allargato fino a superare i 120 milioni di euro di accertamenti dell’Agenzia delle Dogane nel 2018, con un’alta percentuale di successi dell’amministrazione: almeno 74 milioni di euro di imposta – secondo la relazione tecnica del Governo alla Legge di Stabilità 2020 - sono state considerati “dovuti” dalle commissioni Tributarie provinciali e regionali. 

Nella memoria del Governo italiano che Agipronews ha potuto leggere, al momento, risultano censite 2878 sentenze, delle quali circa l'80% favorevole all'Agenzia. Di queste, 890 hanno riguardato l'operatore Stanleybet Malta Ltd. La vicenda era già arrivata due anni fa davanti alla Corte Costituzionale italiana, che aveva stabilito la legittimità della tassazione (ma solo dopo il 2010) a carico dei titolari di agenzie non autorizzate. Da quel momento in poi, migliaia di accertamenti pre-2010 si sono conclusi con il successo del bookmaker inglese proprio a causa della dichiarazione di incostituzionalità della legge. Secondo la compagnia, avverrà lo stesso per quelli post-2015, viziati dal punto contestato del triplo della raccolta come base imponibile per il calcolo delle imposte. Una volta pronunciata la sentenza della Corte UE, gli accertamenti torneranno nelle Commissioni regionali e – in appello – in Cassazione, per concludersi in un tempo stimato in almeno due-tre anni.

NT/Agipro

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