Attualità e Politica
19/06/2020 | 11:50
19/06/2020 | 11:50
ROMA - L'ippodromo di Merano «rischia seriamente di cessare definitivamente l'attività se anche quest'anno i parametri adottati per la quantificazione delle sovvenzioni ministeriali agli ippodromi non terranno conto delle peculiarità del settore attraverso la reale distinzione tra trotto, galoppo e ostacoli». E' la denuncia dei deputati Maria Cristina Caretta e Davide Galatino (FDI) che hanno presentato un'interrogazione al ministro delle Politiche agricole per sapere «se intenda adottare iniziative per individuare già per l'anno in corso un differente modello di erogazione delle sovvenzioni agli ippodromi mediante l'introduzione di specifici parametri che, partendo dalla distinzione tra le diverse specialità del settore (galoppo-trotto-ostacoli), possano provvedere a un maggior sostegno degli impianti di eccellenza dediti alle corse dei cavalli ad ostacoli».
I parametri alla base delle convenzioni di natura economica che il Ministero stabilisce con le società di gestione degli ippodromi «risultano risalire al cosiddetto "modello Deloitte", dal 2008 protratto in costante deroga». Questi criteri, però, non tengono «adeguatamente in considerazione il differente contributo che ogni singolo ippodromo può offrire per il rilancio del comparto ippico, sia sotto il profilo dell'attività agonistica che in termini di sviluppo economico, occupazionale e di interazione con il territorio sul quale agisce».
L'ippodromo di Merano è «il principale impianto nazionale non solo per le gare ippiche ad ostacoli, ma anche come centro di allenamento per la preparazione e l'addestramento dei cavalli purosangue di questo particolare settore che, solo grazie all'impulso positivo generato dal rilancio dell'impianto altoatesino, ha saputo uscire dal grave impasse in cui versava una decina di anni fa», ricordano i due deputati, sottolineando che gli oneri e le spese di gestione di un centro di allenamento e di un ippodromo «sono di gran lunga più impegnativi di quelli di analoghe strutture dedite alle corse al trotto e al galoppo, in quanto necessitano di livelli di manutenzione più elevati sia per le piste da allenamento e da gare che per gli ostacoli costituiti quasi esclusivamente da siepi naturali».
Se il ministero continuerà a remunerare gli ippodromi di corse a ostacoli «con un ammontare pari alla metà di quello destinato agli ippodromi dove si svolgono le corse al galoppo in piano», l'attività dell'ippodromo di Merano rischia di cessare definitivamente: questo porterà alla «scomparsa certa della disciplina delle corse ad ostacoli in Italia», concludono.
MSC/Agipro
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