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Attualità e Politica

13/09/2023 | 17:55

Scommesse, Tribunale di Reggio Emilia assolve gestore di un’agenzia estera: la procedura di regolarizzazione in Italia è discriminatoria

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Scommesse Tribunale di Reggio Emilia assolve gestore di un’agenzia estera: la procedura di regolarizzazione in Italia è discriminatoria

ROMA - Ancora un caso di assoluzione per il gestore di un ctd (centro trasmissione dati) accusato di aver svolto attività di scommessa non autorizzata per un bookmaker estero privo di concessione statale. Il tribunale di Reggio Emilia si è infatti pronunciato a favore del titolare del centro, rappresentato dall'avvocato Vittorio Palamenghi, stabilendo che “il fatto non sussiste”. Secondo i giudici, “non può dirsi sussistente il fatto contestato all’imputato, vista l’impossibilità per l’operatore straniero di accedere legittimamente al mercato nazionale, a causa della pratica discriminatoria posta in essere dallo Stato italiano”. In sostanza, il ricorso continuo alle proroghe impedisce di ottenere concessioni per il betting. L'esercizio – che ha sede a Reggio Emilia – era collegato ad un bookmaker austriaco senza concessione, quindi il gestore era sprovvisto anche della licenza di polizia – rilasciata solo ai concessionari dello Stato - necessaria allo svolgimento dell'attività di raccolta gioco e scommesse. Il Tribunale ha motivato la propria decisione rifacendosi alle valutazioni di una sentenza della Corte di Giustizia Europea, la quale ha sì ritenuto “compatibile con l'ordinamento comunitario” una disciplina che “in aggiunta ad una concessione dallo Stato, preveda altresì il rilascio di un'autorizzazione di Polizia a favore di quei che siano già in possesso della citata concessione”, salvo poi definire le procedure di regolarizzazione “indirettamente discriminatorie nei confronti di operatori del settore che avessero voluto esercitare il proprio diritto di stabilimento e la libertà d'impresa” in condizioni di parità rispetto agli operatori già presenti sul mercato. La sentenza prosegue spiegando che la circostanza che vede il bookmaker in questione sprovvisto di concessione è “l'effetto dei ripetuti interventi di proroga delle concessioni già rilasciate”. Quanto alla mancanza dell'autorizzazione di polizia, il Tribunale ha spiegato che “poiché le autorizzazioni di polizia sono rilasciate unicamente ai titolari di una concessione, eventuali irregolarità commesse nell'ambito della procedura di rilascio di queste ultime vizierebbero anche quella volta al rilascio dell'autorizzazione di polizia, la cui mancanza non potrebbe perciò essere addebitata a soggetti che non siano riusciti ad ottenerla”. Quanto allo strumento di proroga delle concessioni spesso utilizzato in questi anni, il Tribunale ha affermato che “sebbene risulti idoneo a garantire la realizzazione dell'obiettivo di tutela dei consumatori”, esso “va oltre quanto necessario per raggiungere l'obiettivo preposto, che potrebbe essere ugualmente e altrettanto utilmente perseguito mediante l'indizione di nuovi bandi di gara e l'attribuzione di ulteriori concessioni”. Per questo il Tribunale di Reggio Emilia ha assolto il gestore del centro scommesse.

GM/Agipro

Foto credits wp paarz/Flickr CC BY-SA 2.0

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