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Ultimo aggiornamento il 20/08/2025 alle ore 20:32

Attualità e Politica

20/08/2025 | 11:00

Scommesse, report Eurispes: “Vietare l'uso dell'intelligenza artificiale per la profilazione del giocatore, stop ai bonus”. Il rischio di avvantaggiare il settore illegale

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Scommesse report Eurispes: “Vietare l'uso dell'intelligenza artificiale per la profilazione del giocatore stop ai bonus”. Il rischio di avvantaggiare il settore illegale

ROMA - Diverse le criticità sistemiche da affrontare, nelle conclusioni del report Eurispes. L’utilizzo di nuove tecnologie come l’Intelligenza Artificiale, la diffusione delle scommesse su dispositivi mobili e potenzialmente sulla stessa televisione da cui si guarda l’evento sportivo sul quale si vuole scommettere, rappresentano un grosso rischio per i cittadini. La possibilità di mandare pubblicità e quota mirate sulle abitudini di consumo dei giocatori o l'utilizzo di sistemi che alimentano il coinvolgimento degli stessi, rischiano di aumentare in maniera importante la quota di giocatori problematici e la dipendenza da gioco. Una delle soluzioni - come già in passato osservato dall'Eurispes - potrebbe riguardare ulteriori incentivi alle agenzie di scommesse retail. Occorre poi usare una maggiore attenzione nel normare il settore delle scommesse online al fine di ridurre il rischio di dipendenza nei giocatori. Ad esempio, si potrebbe imporre agli operatori il divieto di utilizzare tecnologie di raccolta dati o l’utilizzo dell’Intelligenza artificiale al fine di aumentare ulteriormente la fidelizzazione e il coinvolgimento dei giocatori. 

Secondo Eurispes, “proporre ad un giocatore pubblicità con quote più in linea alla sua tendenza di scommesse, equivale, sostanzialmente, ad uno spacciatore, che attraverso l’analisi dei consumi e delle attività di un proprio cliente, sia in grado di offrire ogni volta la sostanza che meglio rispecchia le sue preferenze del momento”. In alternativa, si potrebbe imporre agli operatori di utilizzare gli stessi strumenti tecnologici “per tracciare i comportamenti di un dato giocatore al fine di individuare meglio e più facilmente comportamenti compulsivi o patologici”. L’esempio della Germania potrebbe essere seguito, in particolare sul divieto di “proporre offerte come bonus sul primo deposito al fine di evitare la “cattura” o l’eccessivo coinvolgimento dei giocatori”. Per entrambe le soluzioni, il rischio di spingere i consumatori verso il segmento illegale, che in Italia vale circa 20 miliardi annui, è assai concreto: nel black market online, il business continua a tirare grazie all’anonimato assoluto garantito ai giocatori, ai pagamenti cash, alle licenze offshore e alla totale assenza di controlli. È evidente che maggiori vincoli si impongono all’industria legale – già sottoposta a rigidi obblighi di compliance – e più facile sarà la competizione per gli operatori non autorizzati.  

Secondo il rapporto di Eurispes, in conclusione, il futuro delle scommesse sportive in Italia dipenderà dalla “capacità di coniugare innovazione economica e sostenibilità sociale”. Il settore ha dimostrato finora di “poter generare significativi benefici economici e avanzamenti digitali” che devono però essere bilanciati “con una rigorosa protezione del consumatore e con una normativa che si adatti rapidamente ai cambiamenti tecnologici”. Fondamentale quindi “aggiornare il quadro normativo in modo dinamico, garantendo un’uniforme applicazione su tutto il territorio nazionale”.

DVA/Agipro

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