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Ultimo aggiornamento il 15/12/2025 alle ore 18:00

Attualità e Politica

15/12/2025 | 14:45

Torre Annunziata (NA), Tar Campania conferma la revoca della licenza al titolare di due centri scommesse: “Rischio di infiltrazioni criminali”

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Torre Annunziata (NA) Tar Campania conferma la revoca della licenza al titolare di due centri scommesse: “Rischio di infiltrazioni criminali”

ROMA - L’attività di raccolta scommesse è soggetta ad autorizzazione di polizia e rappresenta un settore particolarmente delicato, per questo motivo  - in caso di potenziale rischio di infiltrazioni criminali - l’Autorità di Pubblica Sicurezza ha il potere di sospendere o revocare la licenza. Con questa motivazione, il Tar Campania conferma il provvedimento della Questura di Napoli che revoca la licenza al titolare di due centri scommesse situati a Torre Annunziata (NA). 
Nel respingere il ricorso, il Tribunale Amministrativo ha dato peso agli indizi presentanti dalla polizia che dimostravano un presunto legame tra l’attività di raccolta scommesse e contesti di criminalità. Sebbene il ricorrente avesse sostenuto che non vi fossero prove sufficienti a giustificare la revoca della licenza e che le irregolarità fossero di scarsa entità, il Tar ha ribadito che la "valutazione dell’affidabilità del titolare" non si fonda solo su “prove dirette di coinvolgimento” con organizzazioni criminali, ma anche su una serie di indizi ritenuti rilevanti.
In particolare, nella sentenza si evidenziano alcuni aspetti che hanno compromesso la fiducia nell’affidabilità del ricorrente: legami familiari con persone (fratello e compagna del ricorrente) coinvolte in procedimenti penali per reati legati alla criminalità organizzata, frequenti contatti con soggetti con precedenti penali e la gestione di una delle agenzie di raccolta scommesse tramite un’intestazione fittizia. Quest'ultima operazione, finalizzata a “mascherare l'effettivo titolare”, è stata interpretata come un tentativo di “aggirare le normative di sicurezza e di consentire l’abuso della licenza”. Tali elementi, considerati nel loro complesso, sono stati giudicati sufficienti a giustificare la decisione della Questura di Napoli di revocare la licenza, per evitare rischi legati alla criminalità.
In conclusione, il Tar ha ribadito che l'attività di raccolta scommesse, trattandosi di un "settore ad alto rischio di contaminazione criminale", deve essere sottoposta a una vigilanza rigorosa. Inoltre - come precisa il Tribunale  - l'Amministrazione di Pubblica Sicurezza dispone di un "potere ampio e discrezionale" nel valutare le circostanze che giustificano la revoca di una licenza, in particolare quando è in gioco la sicurezza e l'ordine pubblico. Questo potere non dipende dalla responsabilità penale accertata nei confronti degli individui coinvolti, ma può essere esercitato anche sulla base di una valutazione preventiva dei rischi associati all’attività.

FRP/Agipro

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