Attualità e Politica
23/01/2020 | 13:25
23/01/2020 | 13:25
ROMA - Smantellamento del gioco lecito, con una riduzione dell’80% degli esercizi generalisti e del 60% delle sale dedicate; conseguente, drastica riduzione del gettito e rilevante calo occupazionale: questi gli effetti della legge regionale sui giochi in Emilia-Romagna, secondi i dati forniti di recente dalla Cgia di Mestre e ricordati in una nota dall'avvocato Filippo Boccioletti, consulente Astro. Secondo il legale, l'applicazione del regime delle distanze dai luoghi sensibili, previsto dalla normativa, determina «una sorta di “espropriazione” di attività autorizzate che non prevede alcun indennizzo e che recherà ingenti danni alle attività lecite, agli investimenti da queste effettuati e all’occupazione che deriva dalle attività stesse». Una situazione in aperto contrasto con l'intesa per il riordino dei giochi raggiunta in Conferenza Unificata nel 2017 (con il concorso dell'Emilia Romagna), basata sul concetto di equilibrata distribuzione dei punti di gioco sul territorio. «Quello che si sta verificando in Emilia Romagna – dice Boccioletti - è l’esatto contrario, e si badi bene che la giurisprudenza più recente, seppur cautelare, del Tar Lazio dice che l’intesa del 2017 è vincolante pur in assenza di un decreto attuativo della stessa, orientamento peraltro espressamente confermato da una circolare del Ministero dell’Interno del 6/11/19».
Gli effetti della legge regionale renderanno ancora più oscuro uno scenario già critico per i continui incrementi del Preu realizzati a partire dal 2015. Nel 2019 l’aliquota è stata elevata al 21,6% della raccolta, una percentuale che corrisponde ad un prelievo pari al 69,5% del margine che compete agli operatori del settore. Una tassazione difficilmente sostenibile per le imprese e priva di effetti benefici per lo Stato. Lo smantellamento delle attività lecite comporterà infatti una riduzione delle entrate per l'erario, con tutto ciò che ne consegue a titolo di danni indiretti. «Nella sola Regione Emilia Romagna – ricorda Boccioletti citando la Cgia - dal gioco lecito deriva un gettito di circa 850 milioni di euro, dei quali oltre il 63% , pari a 537 milioni, deriva dagli apparecchi con vincita in denaro. Circoscrivendo l’impatto della perdita alla sola Regione Emilia Romagna, se mancasse tale entrata, per rimpiazzarla ogni famiglia italiana dovrebbe versare 266 euro all'anno».
RED/Agipro
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