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Attualità e Politica

25/02/2017 | 15:42

Lotta al match-fixing, Capoluongo (Interpol): "Modello italiano sia da esempio per le altre nazioni"

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ROMA - "Dato il carattere sempre più transnazionale delle competizioni sportive e la facilità delle transazioni attuabili nel betting, il contrasto al fenomeno corruttivo ed alle organizzazioni criminali inseritesi nel calcio diventa uno degli obiettivi principali di tutte le agenzie di intelligence e delle forze di Polizia in generale". E' quanto spiegato da Gennaro Capoluongo, direttore del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale e membro dell'Interpol Match Fixing Task Force, al termine del tavolo tecnico di confronto finalizzato "all'individuazione delle migliori strategie per il contrasto alla corruzione nel mondo del calcio ed alla manipolazione delle partite" che si è svolto a Roma. All'incontro hanno partecipato delegati Uefa, rappresentati di Europol e del Consiglio d'Europa, agenzie mondiali di betting, dirigenti di Sportradar AG ed esperti di match fixing dello Scip (Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia) della Criminalpol. Per l'Italia c'erano anche i magistrati Stefano Palazzi, Roberto Di Martino (Procuratore di Cremona), l'Integrity Officer della Figc Giovanni Spitaleri, e il Procuratore Federale Giuseppe Pecoraro. "La best practice attuata in Italia, tra lo SCIP, in qualità di coordinatore degli investigatori delle Forze di Polizia, Figc, leghe calcio, società sportive e società di servizi betting, ovvero la joint venture pubblico-privato, può divenire anche in Europa, un modello di contrasto efficace per la lotta al match fixing", ha evidenziato ancora Capoluongo. 
I lavori dell'Uefa Working Group si inseriscono nel piano di ricezione della direttiva europea denominata Convenzione sulla manipolazione delle Competizioni sportive, alla quale il Governo italiano ha deciso di aderire proponendo un opportuno disegno di legge.  

RED/Agipro

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