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Attualità e Politica

04/09/2018 | 17:00

Caso Campione, Fogliata (segr. Gen. Uilcom): “Fra qualche giorno il confronto con il Governo, chiederemo la riapertura del Casinò”

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ROMA - La riapertura del Casinò di Campione d'Italia: nulla di meno chiederanno le rappresentanze sindacali quando, fra qualche giorno, si confronteranno con un referente del Ministero dell'Interno. Il tavolo di lavoro è stato deciso oggi nel corso dell'incontro che i sindacati hanno avuto con il prefetto di Como, Ignazio Coccia. «Siamo usciti soddisfatti – dice ad Agipronews il segretario generale Uilcom Co-Lc-So Luca Fogliata – Il tavolo dovrebbe tenersi al massimo la prossima settimana. Stiamo organizzando la delegazione, che sarà formata tenendo presente che il caso Campione non riguarda solo i dipendenti del Casinò, ma anche quelli comunali, che hanno risentito pesantemente dei mancati introiti derivanti dalla casa da gioco».

A oggi la riapertura del Casinò appare un traguardo difficile. La legge Madia stabilisce che in caso di fallimento di un'azienda partecipata, le amministrazioni pubbliche non possano costituire una nuova società prima di cinque anni. «Per questo – continua Fogliata – chiederemo una soluzione politica, che consenta di superare questo stallo. Cercheremo di far capire al Governo che il sistema Campione ha peculiarità tutte sue e necessita di essere trattato a parte. Si può pensare di dare la società a un ente terzo che può essere anche lo Stato. Quanto al dissesto del Comune, sappiamo bene che il numero dei dipendenti pubblici è ampiamente sopra i parametri consentiti, ma anche qui bisogna considerare la peculiarità dell'enclave. In ogni caso, se riusciremo a far riaprire il Casinò, tutti a Campione dovranno capire che il bengodi di una volta è finito. Si dovrà ripartire su altre basi». 

Il futuro dei circa 500 dipendenti del Casinò è a dir poco nebuloso: oggi tutti i lavoratori residenti in Italia risultano sospesi e non sono iscritti all'agenzia per il lavoro, cosa che reciderebbe definitivamente il loro legame con la casa da gioco. «Del resto – spiega Fogliata - il trattamento di disoccupazione nazionale prevede un'indennità di 1300 euro, che dopo quattro mesi comincia a ridursi. Sono cifre che nell'enclave si pongono ampiamente sotto la soglia di povertà. In questo si crea una sperequazione con i dipendenti residenti in Svizzera, per i quali la copertura è decisamente più ampia. Per gli italiani il ritorno in attività della casa da gioco è un fattore vitale».

MF/Agipro

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