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Ultimo aggiornamento il 16/10/2025 alle ore 18:35

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16/10/2025 | 16:20

Bando gioco online, oggi udienza in Consiglio di Stato: operatori contestano i costi del bando e le restrizioni sui Pvr

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Bando gioco online oggi udienza in Consiglio di Stato: operatori contestano i costi del bando e le restrizioni sui Pvr

ROMA - Si è svolta oggi, davanti al Consiglio di Stato, l’udienza sui ricorsi presentati da diversi operatori del gioco online contro il bando di gara dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm), pubblicato nel 2024. Il procedimento fa seguito alla decisione del Tar del Lazio che, lo scorso maggio, aveva respinto i ricorsi – giudicandoli inammissibili e infondati – e confermato la legittimità del bando. Nel corso dell’udienza odierna le parti hanno presentato anche una nuova richiesta cautelare volta a ottenere la sospensione della gara.

Il nodo centrale del confronto si è concentrato sull’elevato costo di accesso al bando. Gli operatori contestano, in particolare, la quota una tantum di 7 milioni di euro, il canone annuo pari al 3% del margine netto e la garanzia di 750mila euro, oltre ai requisiti patrimoniali ritenuti eccessivamente stringenti. Secondo le imprese, tali condizioni penalizzerebbero le piccole e medie realtà, favorendo solo i grandi operatori. Come evidenziato dai legali, queste clausole avrebbero infatti costretto alcuni partecipanti a ritirarsi dalla gara, rendendo il bando “anti-concorrenziale e antieconomico”, come sostenuto anche nella perizia economica depositata agli atti. Gli avvocati hanno inoltre sottolineato che gli operatori esclusi “saranno costretti a riversare i propri fondi verso altri concessionari”, con il rischio di una crescente concentrazione del mercato “nelle mani di pochi”.
Tra le ulteriori criticità segnalate figurano le restrizioni sui Punti Vendita Ricariche (Pvr), misure che – secondo la difesa – potrebbero favorire il gioco illegale. Le nuove regole sui Pvr, in particolare, sono state ritenute “rilevanti” in termini di efficacia e proporzionalità.

Nelle motivazioni pubblicate dopo la sentenza di maggio, il Tar del Lazio ha riportato la posizione dell’Adm, secondo cui gli importi contestati sono fissati dal legislatore e non dall’Agenzia stessa. Adm ha inoltre ricordato l’aumento dell’87% del gioco online tra il 2020 e il 2024 e le stime di circa 350 milioni di euro di nuove entrate fiscali, difendendo i requisiti di solidità economica e le limitazioni sui Pvr come strumenti di contrasto al riciclaggio e di tutela dell’affidabilità del settore.

Il Consiglio di Stato, in una precedente fase cautelare, aveva già respinto la richiesta di sospendere il bando, ritenendo la misura poco utile vista la procedura ormai avviata e l’ampia partecipazione registrata – come ricordato oggi anche dall’Avvocatura dello Stato. Con l’udienza odierna si attende ora una nuova pronuncia sulla richiesta di sospensiva, mentre la sentenza definitiva è attesa nei prossimi giorni.
Nel frattempo, Adm ha disposto una proroga tecnica delle concessioni per il gioco a distanza fino al 12 novembre 2025. Gli operatori che non hanno partecipato alla gara dovranno invece cessare l’attività entro il 22 ottobre 2025.

FRP/Agipro

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