Agipronews

Hai dimenticato la password?

Ultimo aggiornamento il 22/05/2025 alle ore 21:08

Attualità e Politica

19/05/2015 | 15:26

Calcioscommesse, Singapore: i segreti dei bookie asiatici, quote irresistibili e puntate milionarie

facebook twitter pinterest
Calcioscommesse singapore bookmaker asiatici

ROMA - Puntate milionarie su una singola partita, anche pagate in contanti. E’ una delle caratteristiche “vincenti” dei grandi bookmaker orientali, che raccolgono gioco in Asia attraverso i “rounders”, i broker porta a porta che girano nei mercati e nelle strade delle più importanti città asiatiche, da Singapore a Kuala Lumpur, anche dove il gioco è tassativamente vietato dalla legge. Singapore si conferma come uno dei centri operativi del match fixing a livello internazionale: la stessa indagine di Cremona aveva sottolineato come le puntate sospette venissero piazzate non nelle agenzie o sui siti di gioco collegati al sistema nazionale, dove il controllo è stretto grazie al monitoraggio sui concessionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ma arrivassero fino in Asia, laddove il giro d’affari illegale (secondo l’Università di Pechino) si aggira sui 90 miliardi di euro all’anno e sono all’ordine del giorno puntate online senza limiti su gare singole, anche superiori al milione di euro a colpo, impossibili nel circuito legale italiano.
Dall’Europa, invece, le scommesse vengono trasmesse a Singapore attraverso le modalità di pagamento più comuni, dalle banche alle carte di credito, ma anche utilizzando un network definito “Asiatic System”, una rete criminale illustrata in un documento dell'Essa (European Sports Security Association), l’associazione alla quale aderiscono i grandi bookmaker continentali con l'obiettivo di monitorare e contrastare il giro delle scommesse irregolari.
Nel rapporto, l'Essa compone lo schema di una organizzazione piramidale, con ogni probabilità simile a quella utilizzata dall’organizzazione che operava in Italia. Si tratta di una struttura costruita su tre livelli: gli agenti, i super agenti regionali e i “master” nazionali. Questi ultimi rappresentano il punto di contatto tra Italia e Asia, hanno a disposizione decine e decine di conti gioco cifrati e quindi anonimi, che utilizzano in Asia e gestiscono in accordo con il bookmaker asiatico, in cambio di una percentuale sui movimenti di gioco. Le norme anti-riciclaggio vengono aggirate facilmente, perché non c'è alcun passaggio attraverso i normali canali finanziari (dalle carte di credito alle banche). I “master” bancano soltanto apparentemente in Asia e i soldi quasi mai escono dai confini del nostro Paese, perché il cash viene consegnato dai giocatori agli agenti che piazzano le scommesse via telefono utilizzando i conti cifrati e poi – in caso di vincita – ripagano in contanti lo scommettitore.
Se la vincita è ingente, nell'ordine delle centinaia di migliaia di euro, se non milioni, l’agente si muove dall'Italia recandosi in banche dell’Est europeo evidentemente disinvolte e senza troppe formalità, nelle quali riempie la valigetta di danaro e riparte alla volta dell'Italia per consegnare il contante allo scommettitore. Un meccanismo perfettamente oliato, che ora il boss agli arresti potrebbe spiegare nei dettagli ai tanti inquirenti interessati al suo racconto.
FP/Agipro

 

Breaking news

Ti potrebbe interessare...

x

AGIPRONEWS APP
Gratis - su Google Play
Scarica

chiudi Agipronews
Accesso riservato

Per leggere questa notizia occorre essere abbonati.
Per info e costi scrivere a:

amministrazione@agipro.it

Sei già abbonato?
Effettua il login inserendo username e password