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Ultimo aggiornamento il 10/09/2025 alle ore 18:30

Attualità e Politica

10/09/2025 | 11:09

Decreto Balduzzi e gioco online, interrogazione Pd alla Camera: “Pc negli esercizi commerciali, dal Governo una norma per colmare il vuoto normativo”

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Decreto Balduzzi e gioco online interrogazione Pd alla Camera: “Pc negli esercizi commerciali dal Governo una norma per colmare il vuoto normativo”

ROMA - La decisione della Corte Costituzionale, che ha cancellato una parte del Decreto Balduzzi, arriva in Parlamento.  I deputati del PD Virgilio Merola e Stefano Vaccari, in una interrogazione parlamentare presentata alla Camera dei Deputati, hanno richiesto di sapere "quali iniziative intenda intraprendere il Ministro dell’Economia e delle Finanze, per quanto di competenza, anche di carattere normativo, per contrastare il gioco patologico ed i danni ad esso collegati per la salute, a tal fine anche prevedendo l’emanazione di provvedimenti dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per distinguere l’utilizzo ordinario dei terminali degli internet point rispetto all’utilizzo per l’accesso a piattaforme di scommesse o casinò digitali e per estendere l’efficacia dell’autoesclusione dal gioco prevista dal Rua (Registro Unico degli Autoesclusi, ndr) anche ai punti fisici quali casinò e sala da gioco anche attraverso dispositivi che verificano in tempo reale la tessera sanitaria per impedire l’utilizzo degli apparecchi ai soggetti iscritti al Rua oltre che naturalmente agli utenti minorenni, nonché, al fine di analizzare più ampiamente il fenomeno, quali siano i dati relativi al contributo all’Erario 2023 e 2024 delle singole tipologie di gioco a distanza e fisico con particolare riferimento alla suddivisione fra apparecchi AWP (apparecchi elettronici che erogano vincite in denaro, ndr) e VLT (videolotteries, ndr)".

I parlamentari, nelle premesse, hanno fatto riferimento all'"illegittimità dell’articolo 7 del decreto Balduzzi del 2012, annullando il divieto di mettere a disposizione nei pubblici esercizi apparecchiature per l’accesso al gioco online e la relativa sanzione di ventimila euro. La disposizione vietava la messa a disposizione di apparecchiature che consentono l’accesso al gioco sia legale che illegale, ossia praticato al di fuori della rete dei concessionari o dei soggetti autorizzati interessando allo stesso modo sia la destinazione occasionale delle apparecchiature al gioco (come negli internet point), sia quella esclusiva e permanente". In questo modo, proseguono ancora Merola e Vaccari, "si è creato un vuoto normativo che il legislatore dovrà colmare con urgenza, come indicato dalla stessa Corte, invocando l’adozione di ulteriori e idonee misure di contrasto della ludopatia per evitare il paradosso che si sanzioni un esercente per aver offerto giochi tradizionali come il biliardino in assenza di autorizzazioni amministrative ma si consenta l’uso di terminali per il gioco online".

FP/Agipro

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