Attualità e Politica
23/09/2020 | 12:04
23/09/2020 | 12:04
ROMA - Il Decreto Rilancio intendeva semplificare l'accesso ai benefici economici per le imprese agricole e ippiche, ma il decreto che ne deve definire le modalità applicative rischia di rallentare la procedura: è la denuncia della deputata Chiara Gagnarli (M5S), che ha presentato un'interrogazione al ministro del Lavoro Nunzia Catalfo e al ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova, a cui chiede di «verificare la necessità di apportare modifiche immediate al testo del decreto».
Il Decreto Rilancio aveva previsto «l'esonero straordinario dal versamento dei contributi previdenziali e assistenziali dal 1° gennaio 2020 al 30 giugno 2020» anche «per le imprese del comparto ippico», rinviando a «un decreto del ministro del Lavoro - da emanarsi di concerto con il ministro delle Politiche agricole e con il ministro dell'Economia - la definizione dei criteri e delle modalità attuative», ricorda la deputata. Il testo del decreto ministeriale, secondo quanto riferito dal ministro Bellanova, sarebbe stato firmato lo scorso 15 settembre e non è ancora stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale ma, spiega la deputata nell'interrogazione, «sembra individuare come imprese beneficiarie quelle che svolgono le attività individuate dai codici Ateco». Il Decreto Rilancio «non fa alcun riferimento ai codici Ateco» e «attribuisce il diritto al beneficio sulla base della semplice appartenenza ad una certa filiera», con l'obiettivo di «semplificare al massimo l'attribuzione del beneficio entro l'anno in corso, per evitare rischi di disimpegno delle risorse perché non spese al 31 dicembre 2020».
Il decreto ministeriale, invece, condiziona ai codici Ateco «la spettanza del diritto al beneficio, discostandosi dall'impostazione del legislatore» e «prevederebbe un procedimento a domanda, con possibili rallentamenti burocratici», sottolinea Gagnarli, chiedendo quindi ai due Ministri di «assumere le iniziative di competenza affinché comunque nessuna interpretazione difforme dall'intento del legislatore possa essere adottata in sede di applicazione della norma».
MSC/Agipro
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