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Attualità e Politica

22/03/2017 | 16:44

Caso Liguria, Rixi (Ass. Sviluppo Economico): «Legge da cambiare: così com'è azzera tutta l'offerta di gioco»

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ROMA - «Questa legge non può entrare in vigore così com’è. Troppo ideologica e arbitraria. Nelle prossime settimane la prorogheremo per aprire un confronto con le categorie e cambiarla nel senso della misura e della giustizia». L'annuncio del Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, nel corso di una convention organizzata a Genova il 2 marzo scorso dalla Federazione Tabaccai, è stato un sasso nello stagno per alcuni, un sollievo per altri. Nel mirino la legge regionale ligure n. 17 del 30 aprile 2012, che a partire dal 2 maggio prossimo, se non prorogata, taglierà gran parte del gioco lecito sul territorio regionale. La norma stabilisce infatti che tutte le autorizzazioni non in regola con il “distanziometro” regionale (l'offerta di gioco è proibita entro i 300 metri da una serie di punti sensibili, come scuole, luoghi di culto, impianti sportivi e centri giovanili) decadranno dopo cinque anni dall'entrata in vigore del provvedimento.

La “deadline” del 2 maggio in un primo momento aveva messo in allarme soprattutto il settore slot, destinato a spegnere circa il 90% degli apparecchi per effetto della normativa. Ma il problema è più ampio, a giudizio di Edoardo Rixi, assessore per lo sviluppo economico della Regione Liguria: «La legge non distingue tra le slot e altre tipologie di gioco, e di fatto finisce per azzerare tutta l'offerta di gioco sul territorio regionale». Forti le ricadute sul piano economico ed occupazionale. «Senza l'apporto dei giochi leciti – prosegue Rixi – le tabaccherie perderebbero il 50% delle loro entrate e sarebbero obbligate a licenziare. Considerando anche i bar che hanno le macchinette, i dipendenti delle sale da gioco e gli addetti alla gestione e manutenzione degli apparecchi, le persone destinate a perdere il posto di lavoro sono circa 3000».

La strategia delle giunta Toti è segnata e passa da una nuova legge regionale: «Si tratta – dice ancora Rixi – di mantenere l'attuale normativa per quanto riguarda le nuove concessioni e sulle vecchie dare un anno di proroga. Nel frattempo, mettere a punto una nuova legge che diversifichi sia le tipologie di gioco d’azzardo che le tipologie degli esercizi. Bisogna distinguere e trattare diversamente tabaccherie, bar e sale slot».

MF/Agipro

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