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Attualità e Politica

10/03/2017 | 12:25

Riordino giochi, Baretta (MEF): «Accordo su limiti orari, continua il dialogo su collocazione dei punti gioco»

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Riordino giochi Baretta MEF limiti orari punti gioco

ROMA - Con gli enti locali, con cui il Governo sta portando avanti una trattativa in Conferenza Unificata per raggiungere un'intesa sul riordino dei giochi, resta da sciogliere il nodo sulla «collocazione fisica dei punti gioco e, di conseguenza, il tema delle distanze da altri luoghi definiti sensibili», mentre «siamo tutti favorevoli a introdurre limitazioni orarie, prevedendo delle fasce orarie di interruzione del gioco durante la giornata, all’interno di un’apertura minima di 8 ore, indipendentemente dagli orari stabiliti per l’apertura delle sale e degli esercizi» e «auspichiamo un’omogeneità nazionale nelle fasce orarie di apertura e chiusura, in modo da favorire un controllo anche da remoto dei casi di abuso». Lo ha detto il sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta, in un'intervista a Vita. Il tema delle distanze dai luoghi sensibili non va «scartato o trattato con sufficienza: bisogna però capire che nel momento in cui si dimezza il numero dei punti gioco, il problema si relativizza oggettivamente. Va trovato un equilibrio per evitare un effetto-eccesso che, magari, proprio usando le distanze, porti a creare nelle periferie urbane dei veri e propri “quartieri a luce rosse del gioco”, cosa che trovo assolutamente sbagliata», ha precisato. Si tratta quindi di operare «una redistribuzione che tenga conto delle esigenze di programmazione del territorio da parte degli enti locali, ma anche della necessità di non creare ghetti suburbani. Questo è il punto su cui stiamo cercando un’intesa con gli enti locali, attraverso una serie di aggiustamenti alla bozza», ha spiegato. «Penso che sia davvero possibile trovare un punto d’intesa, per esempio individuando quali sono le priorità e i luoghi davvero critici e sensibili – scuole e luoghi di culto – e capendo che le distanze non sono tutte uguali. I grandi centri storici, i paesi, i territori italiani hanno delle specificità e dobbiamo tenerne conto. Per questo propongo un atteggiamento molto pragmatico che segni però, finalmente, un vero passo in avanti e una svolta», ha concluso. 
RED/Agipro

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