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Ultimo aggiornamento il 18/10/2025 alle ore 21:08

Attualità e Politica

06/10/2025 | 09:42

Sicurezza sul lavoro. L’avv. Caroppo (cons. As.Tro): “Società di gioco adottino modelli organizzativi previsti dal decreto 231/2001”

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Sicurezza sul lavoro. L’avv. Caroppo (cons. As.Tro): “Società di gioco adottino modelli organizzativi previsti dal decreto 2312001”


ROMA – Le società di giochi devono disporre di un Modello Organizzativo in materia di sicurezza sui posti di lavoro, con procedure idonee alla prevenzione dei possibili reati contestati, oltre ad istituire un Organismo di Vigilanza per dimostrare di essere esenti da responsabilità. È una delle conclusioni cui giunge l’avvocato Marco Caroppo, consulente di As.Tro, in un articolo pubblicato sul sito dell’associazione. Caroppo, che da luglio è entrato a far parte di As.tro-Confindustria SIT come consulente esperto in materia di responsabilità amministrativa degli enti ex D.Lgs. 231/2001 (sicurezza sul lavoro), ha illustrato gli strumenti di prevenzione dei reati previsti da tale normativa che possono essere adottati all’interno delle aziende, con approfondimenti specifici legati al settore del gioco pubblico. 
La società - La Omega Dollar S.r.l. – il nome è di fantasia - è una società che gestisce regolarmente sale scommesse e slot machine in tutta Italia ed è dotata di una struttura articolata in cui risultano, tra i dipendenti, addetti alla vigilanza, manutentori e operatori di sala. L’azienda non ha adottato un Modello Organizzativo ai sensi del D.lgs. 231/2001.
Il fatto - Un manutentore incaricato dal datore di lavoro deve effettuare alcune riparazioni ad una insegna luminosa ancorata al soffitto di una delle sale.  L’intervento è effettuato senza che il manutentore utilizzi dispositivi di protezione individuale (DPI) adeguati e senza l’utilizzo la piattaforma di sollevamento prevista per tali interventi ma servendosi di una scala reperita in un magazzino.
Durante l’intervento il manutentore cade dalla scala e riporta un trauma cranico e fratture multiple. Il reato presupposto rilevante ai sensi del D.Lgs. 231/01. A seguito delle indagini l’Autorità Giudiziaria contesta il reato di lesioni personali colpose gravi, commesso con violazione delle norme antinfortunistiche (art. 25-septies d.lgs. 231/2001).
Ipotesi di responsabilità dell’ente - L’Autorità Giudiziaria contesta altresì alla Omega Dollar anche la responsabilità amministrativa dell’ente ai sensi del D.Lgs. 231/01, sostenendo che il reato è stato commesso dal datore di lavoro e che la società non ha adottato un modello organizzativo idoneo a prevenire i rischi di infortunio sul lavoro ed ha tratto un vantaggio dalla condotta illecita.
In particolare, relativamente al vantaggio conseguito dall’azienda, viene individuato un mancato acquisto di dispositivi di protezione individuale (DPI) che ha determinato un risparmio immediato di spesa, l’assenza di formazione obbligatoria dei lavoratori che ha determinato una riduzione di costi e mancanza di manutenzione di attrezzature insicure e obsolete che ha determinato un risparmio sui costi di gestione aziendale.
Le conseguenze processuali - Al successivo processo alla Omega Dollar vengono irrogate una sanzione pecuniaria (proporzionata alla gravità delle lesioni) e la sanzione interdittiva della sospensione dell’attività.
Le conseguenze reputazionali e contrattuali - A seguito della condanna la reputazione dell’azienda risulta gravemente compromessa, con un calo di clienti e la perdita di partnership commerciali. Infatti, la Omega Dollar ha in essere contratti con controparti del settore in cui sono previste clausole ai sensi del D.Lgs. 231/01 in forza delle quali la medesima si era impegnata, nello svolgimento delle proprie attività, ad uniformare le proprie condotte al rispetto del modello organizzativo delle controparti. Tali clausole prevedevano che il mancato rispetto delle medesime comportasse la risoluzione del contratto e, pertanto, Omega Dollar, a seguito di condanna, si vede interrotti i rapporti contrattuali in essere.
Conclusioni e possibili rimedi - Se Omega Dollar avesse adottato un Modello Organizzativo con procedure idonee alla prevenzione dei reati contestati ed avesse istituito un Organismo di Vigilanza, avrebbe potuto dimostrare di aver attuato le misure per prevenire il reato contestato ed andare così esente da responsabilità. Nel caso specifico avrebbe potuto dimostrare che il modello organizzativo adottato conteneva specifiche procedure di sicurezza (quali, ad esempio, l’obbligo di acquisto di DPI adeguati, lo svolgimento di formazione ai dipendenti, la revisione e l’aggiornamento del DVR, ecc.) e che la condotta del lavoratore era stata abnorme ed in spregio alle procedure alle quali si sarebbe dovuto attenere nell’esecuzione della manutenzione.

NT/Agipro

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