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Attualità e Politica

29/09/2017 | 08:23

Slot, Rusciano (Astro): «Settore vanta illegalità dello 0,18%»

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Slot Rusciano Astro

ROMA - «Dalla nota di aggiornamento al DEF, approvata dal Consiglio dei Ministri e in procinto di essere presentata formalmente alle Camere, emergono 4 dati significativi: l’aumento del PREU è stata l’unica fonte di reperimento di maggiori entrate con efficacia sul 2017; il settore del gioco legale presenta un profilo di evasione-elusione fiscale di bassa/irrisoria incidenza (solo 30 milioni il complessivo importo tra sanzioni amministrative e maggiori imposte accertate a carico di un circuito che fattura 8-9 miliardi di euro, ovvero lo 0,25%); gli apparecchi sequestrati nel corso di circa 27.000 controlli, mirati solo sulla conformità (strutturale e di funzionamento) alla normativa, sono stati 710 ovvero lo 0,18% del parco awp nazionale; forte preoccupazione è stata espressa - e ben due piani strategici di intervento sono stati elaborati in relazione ad essa - per quanto attiene al gioco allestito dalla criminalità in forme totalmente illegali, ovvero tramite totem e piattaforme online clandestine». È l'analisi dell'avvocato Isabella Rusciano del Centro Studi Astro, secondo cui dalla nota di aggiornamento al DEF emerge «una “fotografia” che individua negli apparecchi da gioco lecito, un “presidio pubblico” tanto per la finanza erariale, quanto per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni del gioco illegale gestiti dalla criminalità». Inoltre, «dal punto di vista socio-industriale, si aggiunga il valore ulteriore del lavoro (e dell’occupazione stabile espressa dal settore) che risulta straordinariamente elevato» e che coinvolge «decine di migliaia di addetti diretti e altrettanti nell’indotto». 
Questo settore, però, «non è compatibile con la legislazione vigente di 13 Regioni, la maggior parte delle quali in deficit o in contenzioso con lo Stato per plurimi aspetti (dall’ICI all’IMU, dai rifiuti alle quote latte) e, sino all’accordo raggiunto tra Governo ed enti locali, non sembrava ci potesse essere un modo per fare accettare ai territori l’unica industria che, in tempi di emergenza finanziaria, fa evitare l’aumento dell’IVA». Per l'avvocato Rusciano, «non è possibile decifrare, oggi, cosa cambierà in queste leggi regionali a seguito dell’intesa, ma le anticipazioni che ne evidenziano la irrilevanza ai fini del mutamento delle normative restrittive/espulsive del gioco lecito, fanno riflettere: o stanno nascendo economie nuove in grado di restituire ai territori i medesimi apporti occupazionali e imprenditoriali idonee altresì a far pervenire all’Erario le stesse risorse che il gioco garantisce da anni, oppure si sta sconfinando in un alveo di “semi-serietà” molto pericoloso», conclude.
RED/Agipro

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