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Attualità e Politica

19/10/2017 | 14:10

Giochi, Cassazione conferma condanna per manomissione di apparecchi: “È frode informatica”

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ROMA - È stato dichiarato inammissibile dalla Seconda sezione penale della Corte di Cassazione il ricorso presentato da una esercente pugliese, condannata dal Tribunale di Taranto e dalla Corte di Appello di Lecce per il reato di concorso in frode informatica. L’imputata, gestore di un bar, è era stata accusata di aver alterato il sistema informatico di un apparecchio da gioco, in modo che venisse comunicata ai Monopoli solo una parte delle giocate. Nella sentenza della Cassazione si legge che la Corte di Appello ha dato “adeguatamente atto degli elementi di prova emersi nel giudizio di primo grado”. Sulla base di circostanze di fatto “sono state indicate le circostanze secondo le quali appariva evidente la manomissione del sistema, sia attraverso il mancato collegamento della macchina alla rete sia attraverso la registrazione di importi di giocata ampiamente  superiori rispetto a quelli che risultano comunicati all'amministrazione fiscale”. È stata inoltre dimostrata “la sicura riconducibilità delle slot machine all'imputata”. Era questa, concludono i giudici, a gestire l’attività di gioco “e dunque colei che concretamente traeva profitto dalla frode in questione e ne costituiva l'evidente committente”. LL/Agipro

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