Attualità e Politica
06/03/2017 | 16:22
06/03/2017 | 16:22
MILANO - "Siamo consapevoli che un'offerta eccessiva di gioco favorisce fenomeni di patologia" ma "il moltiplicarsi di norme locali ‘disallineate’ ci mette in condizione quasi insostenibili: giocare è uno dei comportamenti umani che sono sempre esistiti e non credo che i divieti riescano effettivamente a controllare un problema visibile ed esistente, che però va affrontato in termini diversi". Lo ha detto Giovanni Emilio Maggi, direttore Relazioni Istituzionali di Sisal e vicepresidente di Confindustria Giochi, durante l'incontro "Regolamentare il gioco: ridurre la domanda e l'offerta, salvaguardare le persone" in corso a Milano. "Oggi esistono leggi regionali l'una diversa dall'altra, come pure i Comuni: questo 'effetto Arlecchino' rende difficile lavorare" e "spesso favorisce il ritorno del gioco illegale, come è accaduto nella Provincia di Bolzano", ha spiegato.
"Quando è avvenuta la legalizzazione del settore ci sono stati sicuramente degli errori - nostri e dello Stato - relativi alla scarsa pianificazione, che hanno inciso negativamente sui soggetti più deboli: il gioco patologico è un problema che va risolto con una serie di iniziative pubbliche e private", ha continuato. "Siamo d'accordo sulla riduzione del numero delle slot sul territorio, siamo disponibili e pronti a farlo anche in un anno solo". Inoltre, "c'è una grande novità proposta dal Governo, quella della differenziazione delle sale attraverso una serie di caratteristiche qualitative: credo che sia l'innovazione più importante rispetto al passato. La nostra raccomandazione è che per questi punti sia eliminato il limite delle distanze", ha sottolineato Maggi. "Il tema delle distanze è forse quello più delicato: ci sono città che hanno definito un limite massimo di apertura di 4 ore, che non rende sostenibile mantenere un punto vendita", ha aggiunto. Infine, anche il tema dell'online, che non è stato affrontato dalla Conferenza Unificata", "è molto delicato: io credo che sia necessario regolamentare anche la pubblicità del gioco sul web, innanzitutto per tutelare i minori", ha concluso.
MSC/Agipro
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