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Attualità e Politica

20/11/2017 | 17:17

"Switch off" in Piemonte, già arrivate le prime ispezioni sul territorio

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piemonte giochi astro gestori

ROMA - Ispezioni al via, ma ancora nessuna sanzione per gestori ed esercenti piemontesi che da oggi devono spegnere tutte le slot machine che non rispettano le distanze minime dai luoghi sensibili previste dalla legge regionale contro la ludopatia. A raccontare le prime ore dello “switch off” è Fabio Testolin, consigliere dell’associazione di gestori Astro nonché titolare della EffeBi srl, che gestisce apparecchi nei territori di Biella, Vercelli, Alessandria, Novara e Torino. «La situazione rimane estremamente delicata: sono arrivate le prime ispezioni, in cui ci è stato ricordato l’obbligo di spegnere gli apparecchi, ma al momento non sono pervenute segnalazioni di sanzioni», spiega ad Agipronews. «Per ora anche i sindaci dei Comuni su cui operiamo hanno mostrato buonsenso. Nell’immediato non ci saranno provvedimenti, ma il M5S ha fatto sapere che se entro il 1° dicembre verranno erogate le prime sanzioni, i sindaci “inadempienti” verranno denunciati». 

La situazione, continua Testolin, rimane confusa anche per le amministrazioni comunali: «Alcuni sindaci hanno spiegato di avere difficoltà a quantificare il numero degli abitanti: in diversi casi i dati ufficiali più recenti parlano di circa 5mila persone (la soglia che stabilisce se la distanza minima va fissata a 300 o a 500 metri, ndr), ma non c’è certezza su quanti siano ora ed è dunque impossibile stabilire con sicurezza il distanziometro». La mancanza di una mappatura ufficiale del territorio, secondo Testolin, è solo uno dei corti circuiti della legge regionale: «È un pasticcio gigantesco - continua - La speculazione politica ha completamente perso di vista l’obiettivo della legge, che è quello di prevenire la ludopatia. È un paradosso, ma da questo punto di vista siamo più attenti noi gestori». Le società di slot, intanto, sono alle prese con i primi contraccolpi della legge: «Sto studiando l’accesso agli ammortizzatori sociali per la mia azienda e le 14 persone alle mie dipendenze - conclude Testolin - Per quanto ci riguarda, l’85% dei nostri apparecchi è fuori uso e bisogna riprogrammare i ricavi sulle macchine che rimarranno accese. Non è una situazione facile, come ho avuto modo di scrivere anche al presidente Chiamparino: si tratta di riprogrammare la vita di sedici famiglie e di rivederne radicalmente progetti e spese».


LL/Agipro

 

 

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