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Attualità e Politica

19/07/2019 | 08:06

Senato, De Bertoldi (FdI): "Misure sui giochi eccessivamente punitive, rischio di gravi effetti per il bilancio e per i lavoratori"

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ROMA - Chiarire le criticità delle misure sui giochi, che «rischiano di determinare gravissimi effetti, sia in relazione agli equilibri di bilancio delle finanze pubbliche», sia «nei riguardi dei lavoratori del settore dei giochi e delle scommesse, i cui livelli occupazionali rischiano di essere fortemente ridimensionati». È quanto chiede il senatore Andrea De Bertoldi (Fdi) in un'interrogazione con richiesta di risposta scritta ai ministri Giovanni Tria e Luigi Di Maio. De Bertoldi ricorda come il Mef, «nel corso delle procedure informative relative gli esiti del Consiglio dell'Unione europea sui temi di economia e finanza (Ecofin), ha affermato che, nell'ambito delle misure di aggiornamento delle previsioni di entrata e degli stanziamenti di bilancio per il 2019, si evidenzia una riduzione delle entrate del prelievo erariale unico (PREU) nei conti dello Stato pari a circa 500 milioni di euro, derivanti dal settore delle slot machine e videolotterie». Più in generale, le entrate dai giochi si ridurranno nel 2019 di «1.022 milioni di euro, mentre dal gioco del lotto si attendevano proventi per 475 milioni di euro, al lordo delle maggiori spese per gli aggi da corrispondere ai concessionari e per il pagamento delle relative vincite». Il senatore evidenzia anche l'incremento delle aliquote del Preu per gli apparecchi di gioco, che «avrebbe dovuto apportare un aumento di gettito per gli anni 2019-2020 pari rispettivamente a 616,9 e a 614,9 milioni di euro». Misure che si inseriscono «all'interno di un quadro più complesso e delicato che riguarda il settore dei giochi e scommesse, in relazione all'introduzione di misure legislative evidentemente oltremodo punitive ed esagerate nei confronti del comparto, i cui effetti negativi e penalizzanti rischiano di ripercuotersi fortemente sulla tenuta dei livelli occupazionali, se come confermato da un recente rapporto della Cgia di Mestre circa 17.000 lavoratori del settore potrebbero essere licenziati». L'inasprimento delle aliquote sugli apparecchi e la riduzione del fatturato «stanno determinando forti riduzioni dei margini (che stanno avvenendo progressivamente in tempi ristretti)» e «rischiano pertanto di causare la cessazione dell'attività di molte aziende del settore, nei confronti delle quali risulta necessario avviare misure di politica del lavoro di tutela e salvaguardia dei lavoratori del comparto interessato». De Bertoldi chiede quindi ai ministri di sapere «quali iniziative urgenti e necessarie intendano assumere al fine di tutelare i lavoratori del comparto». LL/Agipro

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