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13/06/2023 | 17:00

Giochi, Francia: l’ente regolatore proibisce di usare immagini di atleti per le pubblicità

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Giochi Francia lente regolatore proibisce di usare immagini di atleti per le pubblicità

ROMA – L’Autorité Nationale des Jeux (ANJ), ente regolatore francese, ha annunciato che sarà presto proibito utilizzare immagini di atleti per le pubblicità su giochi e scommesse. Come riportato da iGamingBusiness, la decisione serve soprattutto a tutelare i minori: ANJ ha stabilito che, volta si usa l’immagine di uno sportivo a fini pubblicitari, occorre valutare l’appeal che l’atleta in questione può avere sui cittadini al di sotto della maggiore età. Sarà richiesto agli operatori di rimuovere i minori dalla ricezione di prodotti contenenti il proprio brand, anche si trattasse di peluche o figurine. Inoltre, i contratti di sponsorship connessi al mondo dello sport dovranno cambiare: non sarà più possibile inserire i loghi delle aziende sulle magliette taglia-bimbo e sulle pubblicità in campo sarà obbligatorio scrivere “vietato ai minori di 18 anni”.

Nelle nuove regole sarà vietato agli atleti di fare previsioni sui tornei in corso o in procinto di iniziare, oltre che di promuovere quote e scommesse. Le organizzazioni sportive saranno invitate a non inserire pubblicità o link di siti di scommesse sui propri portali online. Non sarà possibile neppure dare alle strutture sportive nomi collegati al mondo del gioco. Una particolare attenzione sarà rivolta, poi, al mondo sommerso delle scommesse illegali: come indicazione “non vincolante”, sarà richiesto alle società organizzatrici di eventi di verificare che un operatore non sia bloccato dall’ANJ prima di firmare un qualsiasi contratto, e questo porterebbe a dei problemi con operatori esteri. I contratti di sponsorship con operatori del settore, negli ultimi due anni, hanno registrato un aumento del 20% arrivando al valore di 40,7 milioni di euro. Il valore degli accordi con operatori africani e asiatici non licenziatari, invece, ha raggiunto i 15 milioni di euro.

“Questa associazione tra il mondo dello sport e quello del gioco potrebbe rendere quest’ultimo attraente e stimolarne la consumazione, rischiando di creare dipendenza e altre patologie”, ha dichiarato l’ANJ.

GF/Agipro

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