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Ultimo aggiornamento il 08/07/2025 alle ore 18:10

Ippica & equitazione

30/05/2025 | 15:00

Ippica, Ippodromo Capannelle di Roma: la "divina" Klaynn sfida i maschi nel 142° Derby Italiano di Galoppo. Al via anche Became Good, cavallo di Max Allegri

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Ippica Ippodromo Capannelle di Roma: la divina Klaynn sfida i maschi nel 142° Derby Italiano di Galoppo. Al via anche Became Good cavallo di Max Allegri

ROMA - Torna il grande spettacolo del 142° Derby Italiano di Galoppo Bet365Scores.it. Lunedì 2 giugno, all’Ippodromo Capannelle di Roma, va in scena l’evento clou della stagione: eleganza, competizione e tradizione si incontrano per l’appuntamento più prestigioso dell’ippica nazionale, quello che tutti gli amanti dei cavalli aspettano con trepidazione, il Derby Day.

142 anni di storia per un evento unico e imperdibile, una storia meravigliosa iniziata nel 1780 grazie alla genialità di Mr. Stanley, dodicesimo conte di Derby.

Da allora vincere il Blue Ribbon (così definito perché un tempo veniva cinto intorno al collo del vincitore un nastro di seta azzurra) è sempre stato il sogno di ogni operatore ippico, allevatore, proprietario, allenatore e fantino. Perchè il Derby è la corsa che arriva solo una volta nella carriera di un cavallo, a tre anni e poi mai più. Ecco spiegata forse la ragione del suo più autentico fascino: 140 interminabili e struggenti secondi nei quali è messo in palio non solo un nome nell’albo d’oro ma anche un posto nella storia.

Il Derby Italiano di Galoppo è l’essenza di questa disciplina, uno spettacolo ammaliante che riunisce e affascina decine di migliaia di spettatori all’Ippodromo Capannelle nella giornata più importante dell’anno. Un’occasione unica per vedere i migliori cavalli affrontarsi nel momento decisivo della stagione.

142° Derby Italiano del Galoppo Bet365Scores.it
Ci saranno tutti. Al via alle ore 17,00, quinta corsa di giornata, I migliori cavalli annunciati alla vigilia hanno confermato la loro presenza, compresa la più attesa, la “divina" Klaynn, l’unica femmina al via tra i maschi, la fuoriclasse ancora imbattuta che proverà a rinverdire i fasti da Andreina (trionfatrice nel 1884), fino ad Archidamia, l’ultima a vincere un Derby nel remoto 1936. Da allora solo piazzamenti per le cavalle ardimentose, come Call Me Love nel 2019, l'ultima femmina a piazzarsi nel Derby Italiano, oppure Isfahani che ci ha provato senza successo nel 2021. Klaynn arriva a questa corsa con uno score impeccabile di cinque vittorie in cinque corse disputate, l'ultima nel premio Regina Elena Gruppo 3. Cercherà l'impresa per rimanere per sempre nella storia. A contenderle il successo il tedesco Zauberkonig, il cavallo allenato da Peter Schiergen e con la super monta di Tom Marquand, reduce da una vittoria nel Premio Emanuele Filiberto, il trial milanese, mettendosi dietro altri partecipanti al Derby come Crazy Spirit, Zibibbo e Red Maximus. Chance importanti anche per Lao Tzu, laureato del recente Parioli, che tenta l’impresa della doppietta con il Derby, riuscita l'ultima volta nel 2010 al grande Worthadd. Da non sottovalutare anche altri cavalli con le carte in regola: come Tutto Torna, atteso dopo la prestazione sorprendente nel Botticelli, o Hanting, che lo scorso anno ha chiuso la stagione come miglior due anni vincendo il Berardelli. E quindi la “legione straniera”, il ristretto gruppo di cavalli che arriveranno a Roma per sbancare l’Ippodromo Capannelle: tra questi il tedesco Loki, gli inglesi Our 'Enery (allevato in Italia) e Molveno (di proprietà italiana) e il francese Starnberg, di Jerome Reynier. Dulcis in fundo, citazione per Became Good, il cavallo della scuderia Alma Racing di proprietà di Massimiliano Allegri, che proverà a regalare al nuovo allenatore del Milan, dopo il contratto appena firmato con il club rossonero, un altro momento di gioia incontenibile.

Il 142° Derby Italiano di Galoppo Bet365Scores.it sarà il momento topico del Derby Day, ma il ricco pomeriggio di corse si aprirà già alle ore 14.20 e offrirà un programma davvero straordinario. Due saranno le pattern in programma: il Premio Presidente della Repubblica Campus Biomedico, in programma come sesta corsa alle 17.40, gruppo III per gli anziani di 4 anni e oltre sui 1800. Campo ristretto a sette partenti ma con la presenza illuminante di Woodchuck, che cercherà di bissare il successo conquistato nel 2024, e dovrà difendersi dagli stranieri Vasda,  Bremen e Stern Markka, e gli italiani Mordimi, My Eternal Love e Tigrr.

Quindi ben 4 listed race: il Premio Carlo D'Alessio, riservato agli anziani sulla distanza classica dei 2400 metri, con Goldenas, Flag’s Up e Soligo sfidati dall’ospite Wild Waves; il Premio Tudini, per cavalli di 3 anni e oltre sulla distanza di 1200 metri; il Premio Alessandro Perrone, con le femmine di due anni protagoniste sui 1200 metri, che aprirà il pomeriggio di corse alle 14.20, e il Premio Mauro Sbarigia, per i tre anni sul miglio.

E per concludere altre tre corse: il tradizionale Premio Edmondo Botti, pregevole HP per anziani sui 2400, nona e ultima corsa di giornata alle ore 19.00, il Premio Sergio Arnaldi, handicap per anziani sui 2400 metri aperto a gentlemen e amazzoni, e l’attesissimo Premio Fegentri Lady Riders, per le sole amazzoni.

Ci sarà anche spazio per i più giovani con quattro corse Pony al galoppo che si disputeranno sulla pista all weather, tre prima delle corse e una dopo la seconda corsa.

LA STORIA DEL DERBY
La leggenda del Derby nasce nella seconda metà del 1700, una storia affascinante che con il tempo ha assunto i contorni della leggenda, grazie all'intuizione di Mister Stanley, dodicesimo Conte di Derby, capace insieme alla moglie e a un numero ristretto di amici appassionati di corse e di cavalli di mettere a punto e di definire i connotati della madre di tutte le corse. Solo per i tre anni e sui 2400 metri.

L’idea poi si estese anche a una corsa per le sole femmine, sempre di tre anni ed ancora sui 2400 metri, cui fu dato il nome di Oaks, mutuato da un fascinoso gruppo di querce che dominavano la piana di Epsom, la località scelta dal Conte di Derby tra le tante terre in suo possesso.

La questione del nome non fu pacifica poiché Lord Bunbury, anche membro della Camera dei Comuni Inglese, pretese a pieno titolo di voler dare il proprio nome alla corsa. Ne aveva diritto giacché tra tutti gli amici era di gran lunga colui che era dotato delle maggiori cognizioni tecniche in materia e soprattutto era a lui che si dovevano i reali contorni della corsa, ovvero la limitazione ai tre anni e la distanza. Certamente il Conte di Derby metteva i terreni e la cosa assumeva un peso non indifferente, tuttavia il gruppo di appassionati ritenne meritevoli entrambi i promotori di dare il proprio nome a quella che sarebbe diventata la corsa più importante al mondo. Fu necessario il sorteggio ed il lancio della moneta favorì Mr Stanley, il Conte di Derby. Per Bunbury fu l’oblio (anche se un suo cavallo vinse la prima edizione della corsa), per Lord Derby la gloria eterna.

In ogni parte del mondo si corre un Derby e l’Italia non sfuggì a questa regola, seppur con quasi 100 anni di ritardo. Nel 1884, alla presenza di Re Umberto, si disputò alle Capannelle la prima edizione della “classicissima”, recensore d’eccezione su un quotidiano dell’epoca Gabriele D’Annunzio. Vinse Andreina che, osò scrivere lo stesso Vate, pare fosse in parte di proprietà dello stesso Re Umberto.  

Gli Albi D’Oro dei Derby di tutto il mondo sono ovviamente ricchi di nomi illustri, cavalli e personaggi che hanno fatto la storia dell’ippica. Non fa eccezione quello del Nastro Azzurro Italiano, nel quale spicca una presenza, Nearco, il più grande di tutti i tempi che lo corse e ovviamente lo vinse, ma anche un’assenza, Ribot, il cavallo del secolo che fu costretto a non correre.
Impossibile non citare i nomi di campioni internazionali (il nostro Derby fu riservato solo ai nati in Italia per un secolo, fino al 1981) come Apelle, oppure Ortello, e poi ancora Crapom che fu sconfitto dal compagno Pilade, o ancora Donatello e ovviamente Nearco, Bellini e Niccolò Dell’Arca o il grandissimo Orsenigo. A prima della guerra risale l’ultima vittoria rosa: spetta ad Archidamia nel 1936, ma nel '32 vinse un’altra eccezionale femmina Jacopa del Sellaio.

L’ultima edizione, quella del 2024, ha visto trionfare i colori rosa e verdi della Darius Racing, già a segno nel 2022 con Arkadan, grazie a Borna, allievo di Markus Klug, con in sella il navigato jockey pluridecorato Andreas Starke. Alle spalle del cavallo tedesco, Royal Supremacy, Caos Calmo e Melfi.

RED/Agipro

Credit photo: Domenico Savi

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