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Ultimo aggiornamento il 17/09/2025 alle ore 14:00

Attualità e Politica

17/09/2025 | 10:25

Forum Acadi 2025, slot e vlt: nel 2024 spesi 300 milioni in meno, in calo i margini per gli operatori

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Forum Acadi 2025 slot e vlt: nel 2024 spesi 300 milioni in meno in calo i margini per gli operatori

ROMA – Slot machine e Video-lottery (Vlt) hanno fatto registrare, nel 2024, una spesa di 8,2 miliardi di euro, equamente divisi in 4,1 miliardi dalla rete generalista e 4,1 dalla rete specializzata. Un dato che indica un calo ulteriore rispetto agli 8,6 miliardi del 2022 e gli 8,5 del 2023. È quanto riporta il “Bilancio di sostenibilità 2024 del comparto del gioco pubblico”, presentato a Roma durante il Forum 2025 di Acadi (Associazione concessionari di giochi pubblici) che rappresenta circa un quinto del sistema di controllo del gioco regolamentato in Italia. Numeri certamente lontani dai 4,8 e 4,6 miliardi di euro del biennio 2020-2021, con le restrizioni della pandemia da Covid-19, ma anche dai 10,4 miliardi del 2019.

Una crisi del settore certificata anche, si legge nel rapporto di Acadi, dai dati sul margine lordo della filiera degli apparecchi. Si passa dai 4 miliardi di euro del 2018 ai 3 del 2022 e del 2023 e ai 2,9 miliardi del 2024, registrando anche qui una ripresa solo parziale, rispetto agli 1,6 miliardi del 2020 e del 2021. Stabile invece il payout delle vincite, al 65,2% nel triennio 2022-2023-2024. La crisi si riflette anche nella rete dei punti vendita, che si riduce dai 63.800 del 2018 ai 47.400 del 2024.

I numeri di slot e vlt, nel 2024, raccontano anche di una filiera di circa 55mila aziende, con 104mila persone occupate nella rete distributiva degli apparecchi e altre 75mila impiegate nell'offerta degli apparecchi stessi. Sono 4.400 i punti specializzati, presenti in 1.680 Comuni sul territorio italiano. La rete generalista, presente in 5.900 Comuni, arriva invece a circa 43mila punti vendita, suddivisi in 32.950, fra bar ed esercizi commerciali con apparecchi, e 10.100 tabaccherie e ricevitorie con apparecchi.
 
 “Le limitazioni imposte a livello locale – si legge nel documento – come le distanze minime dai luoghi sensibili e le fasce orarie ristrette per il gioco, si traducono di fatto in provvedimenti espulsivi, che invece di tutelare la salute degli utenti rischiano di alimentare il gioco illegale o di spingerlo verso territori meno rigidi, creando disparità di trattamento tra i cittadini e penalizzando le imprese che operano nel rispetto delle regole. L’efficacia dei cosiddetti 'distanziometri' è messa in discussione da studi che ne evidenziano l’incapacità di contrastare il gioco patologico. Anzi, l’eccessiva rigidità di queste misure può addirittura impedire l’apertura di sale gioco legali in interi Comuni, privando le istituzioni locali di un importante strumento di controllo del territorio e gettito erariale. L’approccio disorganizzato e disomogeneo tra i territori si traduce in interventi inefficaci e selettivi, che non riescono a centrare il vero obiettivo: la tutela della salute pubblica”.
 
Per superare questa situazione difficile è fondamentale, secondo Acadi, completare il prima possibile il riordino del gioco fisico. Un processo dove tutti gli attori in gioco, Stato, Regioni, enti locali, operatori e associazioni di settore devono lavorare insieme per “individuare soluzioni efficaci e sostenibili che garantiscano un’offerta legale, responsabile e uniforme sul territorio nazionale”. “Solo con un impegno comune – conclude il rapporto – sarà possibile tutelare la salute pubblica, contrastare il gioco patologico in modo efficace e garantire un gettito erariale equo e trasparente, nel rispetto delle regole e della concorrenza leale”.

DVA/Agipro

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