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Attualità e Politica

16/10/2024 | 09:43

Giochi, Acadi ed Egp-Fipe in Commissione Antimafia alla Regione Lombardia: "Riduzioni di offerta portano a spostamento domanda sull'illegale"

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Giochi Acadi ed Egp Fipe in Commissione Antimafia alla Regione Lombardia: Riduzioni di offerta portano a spostamento domanda sull'illegale

ROMA - "Dal 2018 al 2023, la spesa per il gioco online è aumentata da 1,6 miliardi a 4,4 miliardi di euro, mentre quella per slot machine e videolotterie è calata di 2 miliardi di euro. Tuttavia, vietare la distribuzione fisica del gioco ha solo spostato la domanda su altri tipi di gioco e nell’illegale. A Varese, ad esempio, con le nuove limitazioni di orario che impongono 16 ore di chiusura al giorno solo per le slot, gli utenti si stanno spostando nelle sale a pochi chilometri in Svizzera. Questo non risolve il problema del disturbo da gioco d’azzardo e riduce il gettito fiscale dello Stato". E' quanto affermato da Acadi ed Egp-Fipe in occasione dell’audizione Commissione Antimafia della Regione Lombardia dello scorso 10 ottobre.

"La legge delega prevede il riordino del settore e introduce il registro di autoesclusione, uno strumento efficace nell’online, che deve essere esteso anche ai punti di gioco fisici - hanno aggiunto le due associazioni -. Oggi il gioco sul territorio è ostacolato da norme locali e regionali che bloccano nuove concessioni. Senza una regolamentazione coordinata, partecipare a gare per nuove licenze diventa impossibile, lasciando spazio solo alla criminalità organizzata".

"Pensare oggi con il riordino di andare a ridurre ulteriormente l’offerta degli apparecchi sui territori - hanno concluso Acadi ed Egp-Fipe - certamente non risolve il problema del disturbo da gioco d’azzardo perché semplicemente lo sposta su altre tipologie di giochi o sull’illegalità. Inoltre, significa compromettere il presidio di legalità sui territori,oggi assicurato su 6 mila Comuni; significa perdere ulteriormente gettito erariale, oggi assicurato per 5,8 miliardi su 12 dell’intero comparto; significa compromettere i livelli di occupazione garantiti, circa 110mila lavoratori su 150mila; significa mettere a rischio una rete di imprese collaudate nella gestione di prodotti altrettanto delicati quali superalcolici e tabacchi e pronte ad una ulteriore qualificazione organizzativa e professionale per continuare a garantire legalità e tutela dei consumatori".

RED/Agipro

Foto credits Pqsels CC0 1.0 Universal

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