Attualità e Politica
17/09/2019 | 09:14
17/09/2019 | 09:14
ROMA - "I distanziometri espulsivi per errore tecnico come quelli della legge Regione Emilia Romagna, da un lato, non curano e, dall’altro, di fatto impongono il proibizionismo alla distribuzione del gioco pubblico sul territorio con perdite di posti di lavoro e chiusure di aziende sane, determinando conseguenze nefaste sul piano della mancata tutela della salute e del risparmio dei cittadini utenti, dell’ordine pubblico, del gettito erariale, e su tutti dell’impresa e del lavoro". Lo evidenzia Geronimo Cardia, Presidente Acadi, l’Associazione Concessionari dei Giochi Pubblici in una lettera aperta indirizzata alla Regione Emilia Romagna. "A fronte della inidoneità dello strumento e dell’errore tecnico che lo caratterizza - spiega ancora Cardia - consentire la cancellazione della sostanziale totalità dell’offerta legale attualmente esistente significa aprire le porte all’offerta illegale, far chiudere aziende del territorio sane e far licenziare il personale con cui le medesime svolgono attualmente per lo Stato funzioni di 'Incaricato di Pubblico Servizio' nell’espletamento di attività per la distribuzione di prodotti controllati, per la raccolta di informazioni per il contrasto all’antiriciclaggio, per la tracciabilità dei flussi finanziari, per la raccolta di un gettito erariale unanimemente riconosciuto da emersione".
Acadi con le filiere dei propri associati rappresenta oltre il 70% del sistema di controllo del gioco pubblico e regolamentato in Italia, generando e versando oltre 7 dei circa 10 miliardi di euro all’anno di gettito erariale, si legge ancora nella lettera, come riporta una nota. L'associazione "condivide la necessità di portare all’attenzione di tutti le esigenze di tutela della libertà di impresa, dei livelli occupazionali, della legalità e della salute e del risparmio dei giocatori, compromessi dalla regolamentazione regionale, rivelatasi e riconosciuta scientificamente inefficace ed inidonea rispetto agli scopi dichiarati di tutela del disturbo da gioco d’azzardo. Un aspetto - sottolinea ancora il presidente di Acadi - che colpisce è dato anche dalla delibera della Giunta Regionale del gennaio 2019 che prevede che il distanziometro espulsivo trovi applicazione anche per l’attività delle scommesse dalla 'scadenza dei contratti di concessione in essere e comunque, comprese le eventuali proroghe, non oltre il 31 dicembre 2019'. In questo modo verrebbero cancellate le verticali distributive del gioco pubblico non solo degli apparecchi ma anche delle scommesse".
Nella Conferenza Unificata di settembre 2017 - ricorda infine Cardia - Stato, Regioni e Provincie Autonome "stimolati ad incontrarsi dal Legislatore Nazionale hanno finalmente convenuto sull’importanza del presidio del territorio da parte dell’offerta legale. Un’offerta legale ridotta e contenuta ai livelli voluti dal legislatore, ma esistente e capillare. Basterebbe applicarla. Acadi è a completa disposizione della Presidenza, della Giunta, del Consiglio, degli Assessori e delle istituzioni regionali per approfondire e documentare quanto sopra anche in un tavolo di confronto a cui sarà ben lieta di partecipare”.
RED/Agipro
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