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Ultimo aggiornamento il 06/11/2025 alle ore 20:32

Attualità e Politica

06/11/2025 | 17:51

Gioco online, Consiglio di Stato: legittimi licenza da 7 milioni di euro e stop alle skin, nessuna sospensione per la gara

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Gioco online Consiglio di Stato: legittimi licenza da 7 milioni di euro e stop alle skin nessuna sospensione per la gara

ROMA – Respinta la richiesta di sospensione: la gara dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm) per le nuove concessioni del gioco online può proseguire. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato, che ha rigettato il ricorso presentato da alcuni operatori del settore, confermando la legittimità della procedura. Le società ricorrenti avevano chiesto di bloccare la gara, sostenendo che il costo d’ingresso di 7 milioni di euro fosse sproporzionato e costituisse una barriera all’accesso per i nuovi operatori, in contrasto con i principi europei di concorrenza e libertà d’impresa. Il Collegio ha però respinto la domanda cautelare, spiegando che la determinazione dei requisiti economici rientra nella discrezionalità dell’amministrazione. Inoltre, non è stato dimostrato un danno immediato e irreparabile tale da giustificare la sospensione. Secondo i giudici, l’interesse pubblico al regolare svolgimento della procedura prevale su quello dei singoli operatori. Le associazioni di categoria e gli operatori contestano il costo d’ingresso (una tantum) ritenendolo eccessivo rispetto ai ricavi medi di molte imprese, in particolare di quelle di piccole e medie dimensioni. Sul punto, il Consiglio di Stato ha chiarito: “La determinazione dell’importo una tantum rientra nella discrezionalità dell’amministrazione e serve a garantire un sistema stabile e controllato. Eventuali questioni di proporzionalità saranno valutate nel merito.”
Altro elemento controverso riguarda la fine del modello “multi-skin”. Nel precedente sistema, molti concessionari potevano ospitare più marchi commerciali sotto una stessa licenza. Il nuovo bando elimina questa possibilità: ogni concessione corrisponde a un solo marchio e a un unico dominio di gioco. Non sarà quindi più consentito “ospitare” brand di terze parti: le skin dovranno diventare operatori autonomi, concorrendo direttamente per una concessione propria (e versando anch’esse i 7 milioni). Ogni marchio dovrà disporre di una piattaforma, un dominio e conti gioco dedicati. Secondo i ricorrenti, questa impostazione rischia di penalizzare gli operatori minori e di favorire una forte concentrazione del mercato. Il Consiglio di Stato, però, ha ritenuto legittima la scelta di Adm, qualificandola come una decisione di politica economica e organizzativa: “La limitazione delle concessioni e l’unicità del marchio per ciascun operatore rispondono a esigenze di controllo e trasparenza nel gioco pubblico”. Per i giudici amministrativi, Adm ha pieno titolo per promuovere un sistema più semplice, tracciabile e coerente con la normativa europea sulla responsabilità dei concessionari.

FRP/Agipro

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