Attualità e Politica
22/05/2017 | 14:37
22/05/2017 | 14:37
ROMA - L’accordo in Conferenza Unificata sul riordino dei giochi, in particolare sulla questione dei limiti orari stabiliti dai sindaci, rischia di essere inutile, se non si procede alla riforma del testo che regola i poteri degli enti locali (Il Tuel). E’ quanto si legge in una nota l’associazione Astro, che sottolinea inoltre come le “carenze” legislative statali potrebbero portare a un contenzioso in Corte di Giustizia Europea.
«Sarà un paradosso, ma come la scommessa non autorizzata ha trovato una sorta di diritto di cittadinanza in Italia tramite un’imposizione della Corte di Giustizia Europea - si legge nella nota di Astro - così il gioco autorizzato dallo Stato (ma abolito localmente) dovrà affidarsi all’arbitro europeo dell’economia, per supplire all’incapacità Legislativa interna».
«Nessun Comune potrà mai sentirsi vincolato ad una intesa sugli orari», che resta estranea al tema «del riordino distributivo terrestre» previsto dalla stabilità 2017. Qualsiasi decreto ministeriale - si legge ancora nella nota - verrebbe impugnato dai sindaci, con buone possibilità di giudizi favorevoli alle amministrazioni, proprio sulla base delle norme del Tuel che garantiscono una autonomia alle amministrazioni cittadine: anche se le norme locali sono spesso state bloccate dai Tar in prima battuta, il Consiglio di Stato «fino ad oggi, ha mantenuto ferma la sua posizione di avvallo all’estensione di un potere che “in fondo, pare che faccia il bene della collettività”».
Stessa sorte - cioè ricorsi e contenziosi - per ogni intesa Stato - enti locali che punti a un accordo che limiti solo la presenza delle slot in bar, tabacchi e altri esercizi generalisti, che “sminuirebbe” l’obiettivo legislativo.
RED/Agipro
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