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Ultimo aggiornamento il 18/02/2025 alle ore 21:25

Attualità e Politica

28/01/2025 | 11:02

Riordino retail, Schlein contro il Governo: “Fondamentale mantenere distanziometro”. Ma dimentica proposte Pd e Intesa del 2017

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Riordino retail Schlein contro il Governo: “Fondamentale mantenere distanziometro”. Ma dimentica proposte Pd e Intesa del 2017

ROMA - All’improvviso esplode Elly Schlein. La segretaria del Partito Democratico, con una nota riportata dall’Ansa, si è scagliata ieri sera contro il processo di riordino del settore giochi. «L'incasso val bene una schiavitù: ha dell'incredibile l'ostinazione del governo sul tema del gioco d'azzardo. Ora intervengono sui punti fissi, dopo aver cambiato le regole sul gioco online per incassare anzitempo i canoni dai concessionari. Ad uscire ridimensionato dalla proposta di riforma sarebbe soprattutto il distanziometro, in vigore in tutte le leggi regionali e nei regolamenti comunali, che resta un deterrente fondamentale». Spiega la segretaria del Pd Elly Schlein. «La proposta del governo - prosegue - prevede invece di ridurlo sensibilmente o addirittura toglierlo pressoché ovunque, per cui si potranno aprire sale gioco vicino a oratori, centri sociali, strutture dedicate all'istruzione, università, centri di aggregazione giovanili, impianti sportivi, centri anziani. Altro aspetto grave è la cancellazione dell'Osservatorio nazionale e dei fondi per il contrasto alla ludopatia. Ma il governo non sente ragioni e non vuole ripercussioni sulle entrate erariali, raggiungendo il paradosso per cui i grandi evasori continueranno ad avere sonni tranquilli ma guai a chi toccherà i ricavi sull'azzardo».  Al di là dei contenuti della dichiarazione e del collegamento tra grandi evasori e ricavi dell’azzardo, Schlein sembra aver perso la memoria: l’ultima proposta organica di matrice parlamentare di riforma del settore giochi – per certi aspetti anche più spregiudicata rispetto alle attuali proposte del Mef – era stata firmata dal senatore Franco Mirabelli, esponente del Partito Democratico. Non solo: il progetto di riordino di cui stanno discutendo ora enti locali e Governo ha le sue radici nell’Intesa Stato-regioni del 2017, approvata dalla Conferenza Unificata, che prevedeva la revisione delle norme regionali che prevedono il distanziometro. Pierpaolo Baretta, vero deus ex machina dell’accordo, è membro influente del Partito Democratico.

NT/Agipro

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