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Attualità e Politica

17/07/2023 | 10:26

Scommesse, Adm annulla maxi accertamento a gestore di punto ricariche: “Puntate online affluite al totalizzatore e imposta unica versata dal concessionario”

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Scommesse Adm annulla maxi accertamento a gestore di punto ricariche: “Puntate online affluite al totalizzatore e imposta unica versata dal concessionario”

ROMA – L’Agenzia delle Dogane ha rinunciato all’accertamento fiscale nei confronti del gestore di un punto vendita ricariche (pvr) perché le scommesse – piazzate attraverso un pc installato nel locale - affluivano al Totalizzatore nazionale e su di esse il concessionario Betaland ha versato regolarmente l’imposta unica. Per questo, Adm ha annullato in autotutela l'accertamento effettuato nel 2017 in un pvr dislocato in provincia di Bari, dove erano stati trovate “2 postazioni pc ad uso esclusivo del titolare e 9 postazioni pc a disposizione del pubblico, una delle quali era occupata da un avventore intento ad accedere al proprio conto di gioco al fine di effettuare delle scommesse online sul sito del concessionario”. Una nota dello studio legale associato Sisto Ruggiero Advisors, rappresentante del gestore del pvr, spiega che “Adm, attraverso l’accertamento, notificato nel dicembre del 2022, configurava evasione dell'imposta unica sulle scommesse, quantificando induttivamente la base imponibile in 670.000 euro. L’imposta dovuta è risultata pari a 37.620 euro, con aggravio di sanzioni, interessi e spese per complessivi 22.477,18 euro”. Il gestore ha quindi presentato ricorso alla Corte di Giustizia tributaria di primo grado, puntando soprattutto sulla “inesistenza di somme incassate a fini della imposta unica”, nonché sulla “erronea applicazione dell'art.1, comma 646, lett b) L. 190/2014”, con particolare riferimento alla errata identificazione del personal computer – peraltro oggetto di sequestro – nel novero degli apparecchi di cui all'art. 110, comma 6/a (le slot machine, ndr). In seguito, Adm annullava in autotutela l'accertamento, in quanto “non vi era prova certa che si fosse realizzata evasione di imposta unica, non essendo dimostrato che con l’utilizzo del Pc si accedeva a siti non autorizzati”.

GM/Agipro

Foto credits wp paarz/Flickr CC BY-SA 2.0

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