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Attualità e Politica

03/05/2017 | 17:34

Scommesse, Vaccari (PD): «Serve una riforma dei giochi per arginare le infiltrazioni della criminalità»

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Scommesse Vaccari PD giochi

ROMA - «In audizione in Commissione Antimafia, il Capo della Polizia Gabrielli ha confermato l'interesse della criminalità comune e organizzata per il settore del calcio, con multiformi strategie di penetrazione e relazioni internazionali strutturate, sia nei confronti della massima serie ma anche e soprattutto delle categorie minori, fino ai campionati della Lega nazionale dilettanti. L'oggetto dell'interesse della malavita è infatti relativo, oltre al gaming online e al match fixing, al giro di affari dell'indotto dovuto agli eventi sportivi, come la gestione delle scommesse, l'assunzione degli steward, la gestione dei parcheggi e dei chioschi intorno agli stadi. Gabrielli ha anche espresso la sua condivisione con molte delle proposte che abbiamo avanzato, come Commissione Antimafia, nella relazione sul rapporto delle organizzazioni criminali con il gioco legale è illegale, di cui sono stato relatore». Lo dice il senatore del Pd Stefano Vaccari, membro della Commissione Antimafia, che nei mesi scorsi ha coordinato il Comitato sulle infiltrazioni mafiose e criminali nel gioco lecito e illecito. «Nella relazione abbiamo chiaramente sottolineato la necessità di innalzare il livello di controllo preventivo sui requisiti di tutti gli operatori che entrano nel settore del gioco, così come l'esigenza di dare chiare indicazioni sulla distribuzione dei punti gioco e scommesse sul territorio, per rendere più efficace il monitoraggio, introducendo anche nuovi strumenti di inibizione degli esercizi che operano al di fuori della legalità, soprattutto nella raccolta delle scommesse. Ora è necessario tradurre rapidamente quelle indicazioni in norme applicabili, come hanno chiesto le due Camere già nel 2016, discutendo la relazione. La riforma del settore dei giochi è lo strumento giusto che da troppo tempo attende una decisione dalla Conferenza unificata e dal Governo. Senza quel pronunciamento, bisognerà procedere comunque, attraverso modifiche al disegno di legge quadro Mirabelli, incardinato nella Commissione finanze del Senato». RED/Agipro

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