Attualità e Politica
29/10/2020 | 13:00
29/10/2020 | 13:00
ROMA - La Sicilia prova ad allentare la stretta sulle attività produttive con il disegno di legge approvato ieri a tarda sera dal governo di Nello Musumeci, sulla scorta del Dpcm sugli orari di chiusura di bar e ristoranti. «Al fine di contemperare la tutela delle libertà e dei diritti fondamentali delle persone con la necessità di contrastare e contenere il diffondersi del virus Sars-Cov2, sul territorio della Regione siciliana l'esercizio e la ripresa graduale delle attività economiche, produttive, culturali, ricreative, sportive e delle relazioni sociali è disciplinata, a tutela della salute dei cittadini, in ragione dell'andamento epidemiologico e, comunque, entro i limiti ed interessi generali cui si informa la legislazione dello Stato». Questo il punto centrale del provvedimento, composto da quattro articoli, trasmesso all'Assemblea regionale per l'esame in aula. «A decorrere dall'entrata in vigore della presente legge e fino alla cessazione dello stato di emergenza», si legge nel ddl, «nei limiti dei principi e degli interessi cui si informa la legislazione statale emergenziale, alla luce del principio di sussidiarietà e al fine di meglio rispondere alle specifiche esigenze del territorio regionale, le attività (economiche, produttive, culturali, ricreative, sportive e delle relazioni sociali) sono disciplinate con apposita ordinanza del presidente della Regione sentito il parere obbligatorio del Comitato tecnico scientifico e a condizione che sia possibile garantire il rispetto delle misure igienico-sanitarie».
«Stiamo applicando - spiega Musumeci - lo stesso principio adottato dalla Provincia autonoma di Bolzano nello scorso maggio che assicura il rispetto dei valori costituzionali della sussidiarietà e della leale collaborazione. Siamo tutti consapevoli dei tempi difficili che ci attendono e della necessità di contenere la diffusione del virus, ma rivendichiamo anche responsabilità di anticipare e accompagnare la ripartenza per meglio rispondere alle specifiche esigenze del territorio siciliano».
RED/Agipro
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