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Attualità e Politica

10/02/2015 | 11:17

Corte dei Conti, Squitieri: "Importi condanne non sono unico indicatore, pronunce hanno ruolo dissuasivo"

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corte conti Squitieri

ROMA - "La dimensione quantitativa degli importi oggetto di condanna non deve essere considerata come l'unico indicatore del grado di efficacia della lotta agli sprechi e agli illeciti, dovendo si riconoscere alle pronunce della magistratura contabile anche un ruolo monitorio e dissuasivo, pur se di difficile misurazione". Così Raffaele Squitieri, presidente della Corte dei Conti, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario 2015. Nei giorni scorsi la Terza Sezione d'appello della Corte dei Conti si è pronunciata, con una sentenza, sulla vicenda delle maxi penali slot: la Corte ha inflitto una multa di 335 milioni per BPlus e una di 72 milioni per Hbg e ha assolto gli ex dirigenti dei Monopoli Giorgio Tino e Antonio Tagliaferri.
"Ciò che la corte auspica - ha continuato Squitieri - è che vengano valorizzate le potenzialità derivanti dal suo ruolo magistraturale, dell'articolazione sul territorio e, soprattutto, dall'unicità dell'esperienza in materia di finanza pubblica e degli equilibri del bilancio, ampiamente riconosciute anche a livello internazionale". 
Nel corso della presentazione è intervenuto anche il procuratore generale Salvatore Nottola che ha ricordato: "La Corte dei Conti esercita il proprio ruolo di garanzia e di tutela degli interessi collettivi, primo tra tutti l'interesse ad una corretta gestione delle risorse pubbliche. Molto deve ancora essere fatto sul piano dell'organizzazione e della razionalizzazione - ha continuato nel suo intervento - va definito il riparto di giurisdizione per quanto riguarda le società partecipate da capitale pubblico, dallo Stato o dagli enti territoriali". Inoltre, secondo il procuratore, "il giudizio contabile deve essere fornito di un moderno regolamento di procedura: attualmente nel processo si seguono il codice del 1933, oltre a decine di norme slegate fra loro intervenute nel frattempo". Questo per arrivare a una normativa "per consentire l'efficace esecuzione delle sentenze di condanna della corte e quindi l'effettività della giurisdizione. LL/Agipro 

 

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