Attualità e Politica
01/04/2017 | 14:37
01/04/2017 | 14:37
ROMA - Il Consiglio Regionale della Liguria ha approvato la proroga di un anno per l’applicazione della legge che disciplina le sale da gioco e gli esercizi pubblici che offrono gioco sul territorio. La proroga è stata inserita come emendamento (approvato da 16 consiglieri su 29) al ddl per la "Soppressione del Comitato Tecnico Regionale per il territorio e disposizioni normative di adeguamento". La proposta di modifica fa slittare di un anno l’entrata in vigore della disposizione prevista dalla legge regionale ligure n. 17 del 30 aprile 2012, che a partire dal 2 maggio prossimo avrebbe tagliato gran parte del gioco lecito sul territorio regionale. La norma, che dunque non sarà applicata fino a maggio 2018, stabilisce la decadenza di tutte le autorizzazioni non in regola con il “distanziometro” regionale (l’offerta di gioco è proibita entro i 300 metri da una serie di punti sensibili, come scuole, luoghi di culto, impianti sportivi e centri giovanili). Nel corso della seduta è stato inoltre approvato un sub emednamento che indica di avviare entro aprile un tavolo di confronto sulla materia, con i rappresentati degli esercenti e le associazioni no slot. Approvato infine un ordine del giorno che impegna il Consiglio a chiedere al Governo di trovare strumenti per l’accesso alle slot, come una tessera elettronica, per impedire il gioco minorile.
La proroga blocca il taglio del 90% degli apparecchi
La proroga decisa dalla giunta Toti rimanda di un anno gli effetti della legge regionale numero 17 del 30 aprile 2012, che disciplina le sale da gioco e gli esercizi pubblici che offrono gioco sul territorio. Due pagine scarne, tre soli articoli, ma dagli effetti dirompenti.
Secondo la legge, l'autorizzazione per gli apparecchi da intrattenimento non viene concessa «in caso di ubicazione in un raggio di 300 metri, misurati per la distanza pedonale più breve, da istituti scolastici di qualsiasi grado, luoghi di culto, impianti sportivi e centri giovanili o altri istituti frequentati principalmente da giovani o strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o socio assistenziale ed inoltre strutture ricettive per categorie protette».
Le nuove autorizzazioni vengono concesse per cinque anni ma, considerati i parametri indicati dalla norma, è molto difficile ottenerle in ambito urbano. La scure è prevista anche per le autorizzazioni già esistenti, per le quali «il termine di cinque anni decorre dalla data di entrata in vigore della presente legge». Ecco perché il 30 aprile prossimo, a cinque anni esatti dalla entrata in vigore della legge, in mancanza della proroga gran parte delle vecchie licenze sarebbero divenute carta straccia.
Secondo il centro studi di Astro (associazione di gestori slot), per effetto della legge regionale «il 90% di 2595 esercizi generalisti avrebbe dovuto rinunciare alle entrate degli apparecchi da gioco; il 90% delle 110 sale, che contano tra i 4 e i 7 dipendenti, avrebbe dovuto chiudere, così come il 100% delle aziende di gestione proprietarie di apparecchi da gioco che operano in Liguria». In totale, i posti di lavoro a rischio sarebbero stati circa 3000.
PG-MF/Agipro
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