Attualità e Politica
16/10/2019 | 12:10
16/10/2019 | 12:10
ROMA - Custodia cautelare confermata per Orazio Bonaccorso, uno degli indagati dell'operazione "Galassia", contro le infiltrazioni mafiose nelle scommesse online. È quanto si legge nel provvedimento della Cassazione pubblicato oggi. Il blitz degli investigatori, condotto a novembre 2018 insieme alle Procure di Reggio Calabria e Bari, aveva portato in Sicilia a decine di arresti e al sequestro di beni per circa 70 milioni di euro, in Italia e all’estero, oltre a 46 agenzie di scommesse e internet point nelle province di Catania, Messina, Siracusa, Caltanissetta e Ragusa. I reati contestati a decine di indagati andavano dall’associazione a delinquere di stampo mafioso all’esercizio abusivo di attività di gioco e scommesse, dalla truffa aggravata ai danni dello Stato al riciclaggio e all’autoriciclaggio. Nel caso di Bonaccorso, scrive la Cassazione, la gravità degli indizi è stata correttamente ricostruita: il Tribunale di Catania ha evidenziato il ruolo di "master" dell'indagato, con la funzione, «essenziale per l'organizzazione, di diffondere i centri di scommesse del sito mediante i quali veniva effettuata la raccolta». L'indagato, in particolare, «aveva raccolto denaro destinato a scommesse per complessivi euro 2.747.191,06 tra ottobre 2016 e giugno 2017 e aveva partecipato alle riunioni riservate ai master, tra l'altro per discutere della gestione contabile delle giocate e per confrontarsi con gli altri associati sulle potenzialità applicative della piattaforma» gestita dal sodalizio. Aveva inoltre creato «una imponente sottorete costituita da 48 agenzie di scommesse, con un ruolo essenziale per la vita e la funzionalità della organizzazione, per la raccolta di denaro da destinare alle scommesse non autorizzate e l'ampliamento della rete di attività». La Cassazione, infine, conferma anche il rischio di recidiva, dedotto dal Tribunale «in modo logico» dalle dimensioni dell'organizzazione e dalla sua capacità di realizzare le attività illecite anche dopo la chiusura del sito di scommesse incriminato. LL/Agipro
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