Gioco online, Roncolato (Amm. Capecod Gaming): “Più prodotti e sinergia con il retail per aumentare quota di mercato””

ROMA - Capecod cambia proprietario con l’arrivo del colosso Novomatic, si trasforma in Capecod Gaming e punta ad ampliare il parco clienti e la gamma di prodotti per il gioco online. A confermarlo in questo colloquio con Agipronews è l’Amministratore della nuova società, Mauro Roncolato, che resta alla guida del fornitore di tecnologia. La società – che ha il proprio quartiere generale a Ravenna - aveva siglato negli ultimi mesi partnership e accordi con Bakoo, Betflag, Esa Gaming e Pixelo. Tra i clienti di Capecod Gaming, anche nomi noti del settore: Snai, Sisal, Microgame, Admiral, Betpoint, Stanleybet, Betitaly, Vincitù, Merkur-win.

Roncolato, come è nata l’idea di unire le forze con Novomatic?

Sentivo la necessità di avere una maggiore forza di penetrazione sul mercato. Il gruppo Novomatic è, in questo senso, una garanzia assoluta che ha scelto di acquisirci perché punta sempre sulle occasioni migliori che il mercato può offrire. Abbiamo un prodotto di slot online molto competitivo, in un contesto in cui – come avviene con i clienti dei supermercati – gli operatori devono essere in grado di offrire tutte le opzioni. La prima conferma dell’interazione tra Capecod e Novomatic, ad esempio, sta nel fatto che già tutti ci stanno chiedendo “Book of Ra” (forse la slot più nota del settore) e gli altri prodotti Novomatic. La dinamica non ci stupisce: Capecod è il fornitore B2B che ha portato nell’online i prodotti già presenti nel retail.

Qual è attualmente la quota di mercato di Capecod?

È difficile da determinare, i dati di questo segmento non sono precisi: certamente abbiamo una presenza importante, non paragonabile a Playtech o NetEnt ma competitiva con altri fornitori di gioco. Direi che siamo poco sotto al 10 per cento, una quota di mercato molto interessante considerando che molti concessionari non ci comprano perché loro stessi produttori di giochi. Per altri operatori, rappresentiamo il 30-40 per cento dell’offerta. Offriamo il nostro prodotto di casinò a oltre 20 concessionari, dopo aver creato oltre 50 titoli in poco più di tre anni. Tra i clienti c’è anche un network come Microgame, quindi il numero complessivo di concessionari e skin è ovviamente superiore. Aumenteremo in maniera significativa il numero di prodotti, la nostra strategia è puntare sull’omnichannel.

Questo significa che avrete anche poker e scommesse?

Novomatic ha anche questi prodotti, ne parleremo in futuro anche se non rappresenta una priorità. Certo, l’eventuale uscita del bando per 15 mila punti scommesse potrebbe portare a una modifica delle strategie e dell’offerta commerciale al mercato.

Si parla da tempo di regolamentare i service provider. Cosa ne pensa?

Credo che sia una decisione auspicabile, che è mancata nella prima fase della regolamentazione del gioco. La certificazione dei fornitori B2B, o anche la creazione di un albo per i service provider, sarebbe opportuna anche per consentire all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di poter sanzionare chi si comporta in maniera non trasparente.

L’impressione degli operatori è che il settore “.com” abbia perso quote di mercato. Qual è la sua impressione?

C’è stata sicuramente una contrazione dell’offerta, dovuta soprattutto alla doppia legalizzazione dei centri esteri, che in passato svolgevano un’attività non autorizzata. L’azione dei Monopoli di Stato è stata efficace, diversi operatori sono ormai pienamente legali ma esistono ancora offerte per il mercato parallelo. Credo che una regolamentazione dei fornitori di servizi potrebbe favorire il contrasto al fenomeno. NT/Agipro