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Attualità e Politica

10/03/2015 | 13:07

Slot machine, Bplus a Corte Costituzionale: "Violato il principio di affidamento"

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slot machine bplus corte costituzionale

ROMA - E' incostituzionale modificare retroattivamente il rapporto di concessione. Con questa motivazione la società Bplus ha sostenuto davanti alla Corte Costituzionale la decisione del Consiglio di Stato di rinviare alla Consulta la legittimità dei requisiti (introdotti dalla legge di stabilità 2011) richiesti dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli agli operatori di slot machine. I giudici amministrativi avevano parzialmente accolto il ricorso della società relativo al bando della gestione degli apparecchi. Sotto accusa le nuove disposizioni: la verifica dell'intera catena di controllo e soprattutto gli indici di indebitamento fissati dal Ministero dell'Economia. Secondo i legali di Bplus, tali requisiti violano il principio di affidamento: cambiamenti così profondi nel contratto che lega i concessionari allo Stato mettono a rischio il diritto a mantenere la concessione. In particolare, Bplus ha ricordato l'investimento di 180 milioni per aderire al decreto Abruzzo del 2009, che prevedeva la prosecuzione per la concessione in corso per ulteriori nove anni. Una spesa che, secondo quanto previsto dalle nuove norme, farebbe sforare le soglie di indebitamento richieste. "E' stato sconfessato un decreto legge che stabiliva la prosecuzione del rapporto - spiegano i legali di Bplus a margine dell'udienza - Sono minate le norme di legittimo affidamento. Non è possibile modificare il rapporto in corso, soprattutto se tale cambiamento è unilaterale, se arriva da una sola delle due parti senza contrattazione". La decisione della Corte Costituzionale è attesa entro giugno: "Difficile una soluzione più veloce", concludono i legali. LL/Agipro

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