Attualità e Politica
31/05/2022 | 16:00
31/05/2022 | 16:00
ROMA - Il Governo Draghi scende in campo per sciogliere il nodo del rapporto difficile tra banche e aziende di gioco: saranno valutate «tutte le iniziative compatibili con l'attuale sistema regolatorio per aiutare le piccole e medie imprese del settore a garantire la corretta gestione dei flussi di cassa, anche sollecitando, nell'ottica di una proficua interlocuzione interistituzionale, un intervento in tal senso da parte della Banca d'Italia nei confronti delle imprese del circuito bancario», che «sarà volto ad individuare misure anche transitorie di prosecuzione dell'attuale sistema in vista dell'adozione, con le nuove convenzioni di concessione, di una disciplina che risponda ai molteplici interessi presenti, al fine di conseguire un loro equo bilanciamento». È la risposta del sottosegretario all'Economia, Federico Freni, all'interrogazione presentata in Commissione Finanze alla Camera dal deputato di Forza Italia, Antonio Martino, sull'interruzione dei contratti per la tenuta del conto corrente delle aziende di gioco da parte di alcuni istituti bancari.
«Gli obblighi imposti dalle convenzioni di concessione ai concessionari di Stato e all'intera filiera relativi alla necessità di dotarsi di conti correnti dedicati e di effettuare i versamenti tramite Rid risponde al superiore interesse pubblico erariale di assoluta certezza delle entrate, nonché di trasparenza e tracciabilità dei flussi finanziari», spiega. «Il suo mantenimento è pertanto un'esigenza insopprimibile e di primaria importanza per la tenuta dell'intero sistema concessorio. Proprio per tale motivo, da subito, l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha preso contatti con l'Associazione Bancaria Italiana, al fine di comprendere le motivazioni e dei comportamenti posti in essere dalle banche e di individuare soluzioni che consentano la prosecuzione dell'attività nel rispetto delle norme concessorie e del superiore interesse», continua. «Il settore bancario fa presente che esiste il tema del rispetto dei princìpi comunitari e l'impossibilità di intervenire su legittime scelte commerciali degli singoli istituti di credito, spesso legati alla volontà di non intrattenere rapporti con il settore del gioco con vincita in denaro, ritenuto a forte rischio. ADM sta ponendo la massima attenzione nella risoluzione del problema, reso ancora più difficile dalll'insicurezza ed instabilità legate all'attuale fase di proroga delle concessioni che impedisce ogni tipo di programmazione a medio e lungo termine e l'individuazione di nuove regole».
MSC/Agipro
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