Attualità e Politica
24/06/2021 | 11:15
24/06/2021 | 11:15
ROMA - Malta finisce nel mirino dell'antiriciclaggio: il governo ha confermato che il Financial Action Task Force (FATF) - l’organismo intergovernativo che vigila sul riciclaggio di denaro internazionale - ha messo il paese nella cosiddetta "grey list", la "lista grigia", che comprende nazioni che necessitano di un "monitoraggio rafforzato", a causa della debolezza delle misure contro il riciclaggio di denaro.
La decisione è arrivata dopo una serie di scandali che hanno coinvolto politici e regolatori di alto profilo, in seguito ai quali, all'inizio di quest'anno, i principali operatori di gioco online avevano chiesto «un'azione chiara e decisa». La iGaming European Network (iGEN), che rappresenta circa 25 società di gioco online con sede a Malta,
aveva sottolineato che le «azioni di pochi» stavano colpendo il settore dei giochi, con «un impatto negativo» sulla reputazione di tutta l'industria del gioco. «Non credo che le aziende lasceranno il paese, ma cercheranno sicuramente di ridurre la loro esposizione e la loro presenza a Malta», ha detto Enrico Bradamante, presidente di iGEN. Diverse aziende potrebbero decidere di «ridimensionare o cambiare la loro struttura», mentre sarebbe «più difficile» attirare nuovi player e investimenti nel paese. In un'intervista rilasciata al quotidiano The Malta Independent prima che la decisione fosse confermata, aveva detto che l'inserimento del paese nella "grey list" avrebbe condizionato l'operato delle banche. «Le banche – soprattutto quelle estere – non vorranno intrattenere rapporti con le società maltesi, comprese le società di gioco, per ridurre i rischi».
Il primo ministro Robert Abela ha detto che la decisione è «ingiusta», ma ha confermato che il Governo la rispetterà e collaborerà per risolvere la situazione, mentre il ministro delle Finanze, Clyde Caruana, ha detto che non si aspetta uno choc importante per l'economia: «Sarà avviato un processo per fare in modo che le eventuali carenze siano affrontate», ha spiegato, aggiungendo che il governo lavorerà con il settore privato per superare qualsiasi sfida per uscire dalla "grey list".
Un passo avanti per risolvere la questione potrebbe essere il superamento del veto di Malta alla definizione contenuta nella Convenzione di Macolin, il trattato del Consiglio d'Europa per il contrasto del match fixing, che rende illegale «qualsiasi attività di scommesse sportive il cui operatore non sia legale nella giurisdizione in cui si trova il consumatore». Malta ha posto un veto, non accettando la definizione, perché teme che possa essere di ostacolo per tutti gli operatori di gioco regolamentati dalla Malta Gaming Authority che operano in diverse giurisdizioni.
MSC/Agipro
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