Attualità e Politica
29/10/2023 | 10:30
29/10/2023 | 10:30
ROMA - Il Governo sta per presentare il primo decreto legislativo post-delega fiscale in materia di giochi. Tante le novità in arrivo, secondo quanto riferiscono fonti del ministero dell’Economia ad Agipronews. La concessione costerà tanto, oltre venti volte la cifra versata qualche anno fa (300mila euro): stavolta il prezzo giusto è 7 milioni di euro (anche se potrebbe essere ancora limato al ribasso), con il limite di cinque licenze per ogni singolo gruppo. La proliferazione dei siti di gioco che vendono il prodotto del concessionario – le cosiddette skin, attualmente circa 500 – sarà limitata: ogni concessionario potrà aprire un sito per ogni gioco online. In attesa del riordino del settore retail, previsto nei prossimi mesi dopo un confronto con le regioni in Conferenza Unificata, nessun cambiamento fiscale è previsto: ci sarà peraltro un ritocco verso l’alto del canone di concessione, che sarà portato al 2% del compenso dell’operatore online. Si accelera sulla lotta alla ludopatia: confermate – secondo quanto si apprende - misure come l’autolimitazione al gioco (tempo, spesa e perdita di denaro), la diffusione di messaggi di prudenza durante le partite e l’imposizione di limitazioni all’utente basate sul livello di deposito nel conto gioco. Per i concessionari sarà obbligatorio investire una somma cospicua per campagne informative di comunicazione sul gioco responsabile. Nei piani di via XX Settembre, potrebbe nascere anche una Consulta permanente dei giochi pubblici, che effettuerà monitoraggio delle attività di gioco (autorizzate e no) per poi proporre al Governo misure anti-ludopatia.
Punti ricariche (Pvr) anche in edicole e bar ma stop a prelievi dal conto gioco e pagamento vincite
Regole e limiti in arrivo per i Punti vendita ricarica (Pvr), i centri servizi che svolgono attività di supporto ai concessionari online. Il Mef ribadisce che sarà possibile vendere ricariche ma allo stesso tempo sarà vietato il pagamento delle vincite e qualsiasi altra forma di prelievo dai conti di gioco. I pagamenti in entrata e in uscita dovranno passare attraverso gli strumenti finanziari tradizionali tracciati, questo è il principio fondamentale che dovrà essere rispettato dagli operatori. Non solo, occorrerà iscriversi a una sorta di albo presso l’Agenzia delle Dogane, con un costo di iscrizione annuale di 50 euro. Chi potrà esercitare l’attività? Le fonti del Mef interpellate da Agipronews riferiscono che saranno abilitati gli esercizi con specifica licenza di polizia per il gambling: agenzie di scommesse, sale slot, Bingo, tabaccherie con una sezione dedicata. Non solo - ed è una novità rispetto al passato: le ricariche si potranno vendere anche in Bar, ristoranti, alberghi, edicole, vale a dire gli esercizi che hanno un’autorizzazione un po’ più “leggera” rilasciata dal Comune. Si tratta di una “regolamentazione” che mantiene fermi due punti fondamentali per evitare gli abusi e il fenomeno dell’intermediazione: il divieto assoluto di effettuare qualunque prelievo delle somme giacenti su un conto di gioco e di pagare le vincite. Il semaforo verde ai circa 40 mila Pvr attualmente censiti potrebbe rappresentare – in prospettiva - un ostacolo alla gara per le concessioni scommesse, che l’Agenzia delle Dogane potrebbe indire nel giro di un paio di anni dopo il riordino del settore retail. C’è il rischio di non poter incassare le cifre attese, visto che il territorio sarà comunque “coperto” dai centri servizi online. Il tema, quindi, sembra destinato a non esaurirsi con l’imminente regolamentazione.
Contrasto ai siti illegali e blocco dei pagamenti per chi non ha la concessione
Non si ferma neanche la lotta del Mef al gioco illegale, in particolare dopo lo scandalo dei giocatori di calcio di questi giorni: saranno stabilite nuove misure per escludere l’offerta su Internet da parte di soggetti privi di concessione. Infine, un altro provvedimento – realizzato con Bankitalia – impedirà ai gestori di servizi di pagamento ogni transazione da o verso soggetti privi di concessione. Il decreto legislativo sui giochi online – salvo ripensamenti – dovrebbe essere proposto al Consiglio dei Ministri nel corso della prossima settimana. Sarà poi trasmesso alle Camere per acquisire il parere da parte delle Commissioni parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari, che sarà reso entro trenta giorni dalla data di trasmissione. Decorso il termine previsto per l’espressione del parere o quello eventualmente prorogato, i decreti legislativi possono essere comunque adottati. La prima misura – concludono le fonti istituzionali - sarà l’indizione del bando di gara per le concessioni online, nei primi mesi del 2024.
NT/Agipro
Foto credits: Manfred Heyde CC BY-SA 3.0
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